Seppi e Fognini avanzano a Wimbledon l'erba è cara anche per Camila Giorgi

Esordio sul velluto per Andreas Seppi e Fabio Fognini a Wimbledon, terzo Slam della stagione in corso sui campi in erba dell'All England Lawn Tennis Club. Il 31enne di Caldaro, 25esima testa di serie, finalista due settimane fa ad Halle (stoppato da Federer), ha sconfitto per 63 62 62, in un'ora e 22 minuti di gioco, la wild card britannica Brydan Klein, 25enne numero 177 del ranking mondiale. Al secondo turno l'altoatesino, che sull’erba londinese vanta gli ottavi nel 2013 quando fu battuto da Juan Martin Del Potro, affronterà il giovane talento croato Borna Coric (sfida inedita).

Per quanto riguarda Fognini, 30esima testa di serie, che sui prati londinesi ha raggiunto due volte il terzo turno (2010 e 2014), il 28enne di Arma di Taggia ha regolato per 64 63 62, in un'ora e 35 minuti di partita, lo statunitense Tim Smyczek, numero 77 del ranking mondiale, che quest'anno a Melbourne aveva portato al quinto set Rafa Nadal. Prossimo ostacolo per Fabio il 25enne canadese Vasek Pospisil, campione di doppio a Wimbledon lo scorso anno (in coppia con lo statunitense Jack Sock): tra i due non ci sono precedenti.

Fuori, invece, Luca Vanni, numero 113 Atp, entrato come lucky loser a causa del ritiro di David Ferrer, che ha ceduto per 67(4) 62 64 63 al britannico James Ward, in tabellone grazie a una wild card. Il trentenne aretino è stato tuttavia condizionato da un dolore muscolare al gluteo che gli ha impedito di servire al meglio. Per Vanni era la prima partecipazione al main draw dei Championships, la seconda in uno Slam dopo il recente Roland Garros in cui è stato eliminato al primo turno da Tomic.
Eliminato in serata, praticamente in chiusura di giornata, anche Paolo Lorenzi, numero 89 Atp, che puntava a vincere il suo primo match a Wimbledon: il 34enne senese ha ceduto al 21enne ceco Jiri Vesely, numero 45 della classifica, in tre set: 7-6 (7) 7-6 (6) 6-4.

Dopo Sara Errani, anche Camila Giorgi si è qualificata per il secondo turno del torneo di Wimbledon, terzo Slam della stagione in corso sui campi in erba dell’All England Lawn Tennis Club. La 23enne marchigiana ha battuto con il punteggio di 76(4) 63, in un’ora e 48 minuti, la brasiliana Teliana Pereira (numero 77 Wta), che ha in comune con Camila il fatto di aver vinto il suo primo torneo Wta in questo 2015, a Bogotà. Nel primo parziale la Giorgi ha prima rimontato lo svantaggio di 4-1, poi sotto 6-5 ha annullato due set point. Prossima avversaria per lei - giovedì - la spagnola Lara Arruabarrena, numero 85 del ranking mondiale (nessun precedente). La Giorgi, testa di serie numero 31, proprio sull'erba, quella olandese di 's-Hertogenbosch, due settimane fa, ha conquistato il suo primo titolo Wta: sui prati di Church Road vanta il quarto turno nel 2012 ed il terzo nel 2013.

Nulla da fare, invece, per Karin Knapp (numero 43 Wta), capace due anni fa di arrivare fino agli ottavi, che si è ritirata a metà del secondo set sul punteggio di 76(6) 3-0 in favore della sua avversaria, la slovacca Magdalena Rybarikova (numero 66) contro la quale aveva sempre vinto nelle tre sfide precedenti. Nel tie-break del primo parziale la 27enne altoatesina ha avuto un set-point ma ha commesso doppio fallo. Da segnalare che per la Rybarikova si è trattato del primo match vinto a Wimbledon in otto partecipazioni.

In corsa al secondo turno c'è anche Sara Errani. La 28enne romagnola, 19esima testa di serie e numero 19 Wta, lunedì si è aggiudicata per 62 57 61il derby tricolore contro Francesca Schiavone, numero 80 del ranking Wta, alla 60esima presenza consecutiva in uno Slam, record tra le giocatrici in attività (tra gli uomini Roger Federer tocca quota 63). Al secondo turno la Errani, che sull’erba londinese non è mai andata oltre il terzo turno (2010 e 2012), dovrà vedersela - mercoledì - con la 22enne serba Aleksandra Krunic, numero 82 del ranking mondiale, alla sua prima esperienza nel tabellone principale del major londinese, che ha battuto per 62 64, in un'ora e sei minuti di gioco, Roberta Vinci, numero 35 Wta (ottavi nel 2012 e nel 2013). Tra Errani e Krunic non ci sono precedenti.

Un esordio senza particolari problemi: 63 62 62 alla wild card britannica Brydan Klein, numero 177 del ranking mondiale. Ad Andreas Seppi i prati di Wimbledon piacciono e anche il caldo inusuale per Londra con temperature superiori ai trenta gradi non lo disturba. “I campi sono più secchi e può essere un vantaggio”, sottolinea.

Andreas è reduce dalla splendida finale giocata due settimane fa ad Halle contro Federer. Alle spalle i problemi all’anca che lo hanno costretto a saltare quasi l’intera stagione sulla terra rossa: lo stop dopo Monte Carlo, ha rinunciato a giocare Madrid e Roma ed è rientrato solo al Roland Garros con pochi giorni di allenamento alle spalle. Ora sta bene e lo conferma lui stesso: “L’anca è a posto, sull’erba devi poterti muovere agilmente e lo sto facendo. Nei giorni scorsi mi faceva un po’ male la spalla, ma il fastidio sta passando, era solo un piccolo affaticamento”.

Quindi sulla sfida vinta contro Klein: “Un match tranquillo, non ho mai concesso palle break e, a parte il primo set, quando gli ho strappato il servizio sul 4-3, nel secondo e terzo l’ho fatto nei primi game e ho poi potuto gestire senza pressione il vantaggio”.

Buon esordio per Fabio Fognini a Wimbledon: 64 63 62 allo statunitense Tim Smyczek, numero 77 del ranking mondiale, che quest’anno a Melbourne aveva portato al quinto set Rafa Nadal. “Come prima partita sono soddisfatto - sottolinea il 28enne ligure - ho gestito bene la tensione dell’esordio in un torneo importante come Wimbledon. In campo sono molto sereno”.

Aveva fatto discutere nei giorni scorsi la scelta di Fabio Fognini di non giocare neppure uno dei tradizionali tornei sull’erba di avvicinamento ai Championships. Soltanto quattro giocatori tra i top 50 non hanno partecipato a tornei sui prati: oltre a Fognini, il numero uno Novak Djokovic (lo aveva già fatto lo scorso anno e poi ha conquistato il titolo), Jo-Wilfried Tsonga (semifinalista a Wimbledon nel 2011) e Jack Sock. Fabio ha preferito optare per il Boodles Challenge, un’esibizione, per prendere confidenza con l’erba. Ottimo l’esordio a

Una scelta spiegata da Josè Perlas, il coach del tennista di Arma di Taggia: “Lo abbiamo deciso di comune accordo dopo aver prodotto il massimo sforzo fisico e mentale fino al Roland Garros. Abbiamo giocato tutti i tornei sulla terra rossa, la superficie preferita da Fabio. Meglio respirare per qualche giorno dopo tante settimane di fila. Al Boodles Challenge si è adattato all'erba per arrivare fresco e concentrato a Wimbledon”.

Una scelta ribadita da Fognini, che sui prati londinesi ha raggiunto due volte il terzo turno (2010 e 2014): “Dopo Parigi mi sono preso una settimana di pausa, non lo farò invece dopo Wimbledon. Del resto anche l’anno scorso avevo fatto questo tipo di scelta e sono arrivato al terzo turno”.
Non vuol sentir parlare di un eventuale ottavo di finale contro Nadal: “Non ci penso, voglio solo concentrarmi sul secondo turno. Sull’erba le partite ti possono sfuggire in un niente, ma se servi bene te la puoi giocare con tutti”. Pensiamo dunque a Vasek Pospisil, 25enne canadese numero 56 mondiale.

In un pomeriggio di sole, sul Court 3 di Wimbledon è arrivata l'ennesima sconfitta di una stagione da incubo per Eugenie Bouchard. La 14esima di questo 2015, contro appena 8 vittorie (di cui quattro "concentrate" a Melbourne), ma probabilmente la più dura da digerire. La canadese che aveva iniziato la stagione nell'elite mondiale - numero 7 - dopo il ko al primo turno dei "The Championships", dove doveva difendere la finale dello scorso anno, scivolerà inesorabilmente molto indietro nel ranking. Il "colpo di grazia" alla 21eenne di Montreal lo ha dato una ragazzona cinese (è alta 1 metro ed 88 centimetri), Ying-Ying Duan, che venerdì compirà 26 anni, alla sua prima partecipazione al tabellone principale di Wimbledon dove è approdata passando attraverso le qualificazioni.

La giocatrice di Tianjin si è imposta per 76(3) 64 contro una Bouchard, prima contratta, poi tesa ed infine terrorizzata. Assolutamente incapace di provare a giocare in maniere più "umile" visto che i colpi che un tempo uscivano implacabili dalla sua racchetta per atterrare negli immediati dintorni delle righe ora finiscono fuori o in rete. Non sa più vincere Genie. A conclusione di uno splendido 2014 la Bouchard aveva dato il ben servito a Nick Saviano, il coach che la seguiva da quando aveva 12 anni, “rubando” Sam Sumyk a Vika Azarenka, che peraltro non aveva per nulla gradito. "Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a fare quel passo in più, a vincere uno Slam", aveva precisato la Bouchard. Fin qui la mossa non si è rivelata azzeccatissima. E se a Melbourne ha sostituito la semifinale della scorsa stagione con i quarti, a Parigi e a Londra è successo il disastro: al posto di una semifinale e di una finale sono arrivate due sconfitte al primo turno. Nel 2014 la Bouchard si era abbattuta come un ciclone nelle zone alte del ranking. "Lo scorso anno ero una novità, adesso sono io un obiettivo per le altre: credo però sia una cosa stimolante", aveva detto a gennaio Genie, cui la grinta non ha mai fatto difetto. Non c'è che dire: le sue avversarie la stanno prendendo in parola. Tutte.

Se non si può certo dire che la sconfitta della Bouchard non fosse in preventivo, non vale altrettanto per quella rimediata da Simona Halep. La rumena, terza favorita del seeding e semifinalista sui prati londinesi dodici mesi fa, ha ceduto per 57 64 63 alla slovacca Jana Cepelova, numero 106 Wta (ma è stata numero 50 nel maggio dello scorso anno), che in tutta la stagione aveva vinto fin qui soltanto una partita nel circuito maggiore (a Charleston, dove ha battuto la Vesnina prima di cedere alla Errani). La 22enne di Kosice sui prati inglesi si trova piuttosto a suo agio: nel 2012, giovanissima, era arrivata al terzo turno partendo dalle qualificazioni.
Se la finalista (Bouchard) e la semifinalista (Halep) del 2014 hanno già fatto le valigie, da segnalare invece l'esordio a dir poco regale della campionessa in carica, la ceca Petra Kvitova, numero due del seeding, che ha concesso un game soltanto all'olandese Kiki Bertens.
In campo maschile esordio sul velluto per Roger Federer (61 63 63 al bosniaco Dzumhur), Andy Murray (64 76 64 al kazako Kukushkin) e Rafa Nadal (64 62 64 al brasiliano Bellucci, in un match tra mancini).

 

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