Domenica la Trento-Bondone. Novant'anni di salite

di Maurizio Frassoni

È stata presentata la 65ª edizione della cronoscalata Trento - Bondone in programma il 4 e 5 luglio, settimo appuntamento valido sia per il Campionato Italiano Velocità in Montagna sia per il Campionato Europeo. Non solo, ma la corsa trentina sarà valida per il Campionato europeo ed austriaco per le vetture storiche. Venerdì a partire dalle 13, le verifiche tecnico sportive in piazza Dante, mentre sabato alle 9 inizieranno le prove ufficiali. Da memorizzare che lo start di domenica è anticipato d'un ora rispetto alle scorse edizioni. Semaforo verde, quindi alle 10. Esattamente il 5 luglio del 1925, novant'anni fa, si corse la prima «Gita cronometrata per automobili e motociclette» sui tornanti del Bondone. Parteciparono 16 moto, due biciclette a motore ed undici automobili. Un tracciato sterrato di 13,300 chilometri, dove s'impose Ruggero Menestrina su Fiat in 21'57"2 alla media di 35,532 chilometri orari.

Oggi, la cronoscalata è lunga 17,300 chilometri con start da Montevideo ed arrivo a Vason. Manche unica ricca di allunghi con oltre 40 tornanti. Simone Faggioli, con la sua Norma M20FC gommata Pirelli, punta alla settima vittoria. Il driver toscano è in gran forma e tenterà di battere il suo record del 2013 quando, con l'Osella FA30 vinse in 9'20"48 alla media di 111,100 chilometri orari. Novant'anni ed in mezzo tanto spettacolo che ci ha accompagnato negli anni. Le prime gare assieme a papà con il tascapane blu e la bottiglia d'acqua trasformata in frizzante grazie alla bustina Idriz. Una coperta e lo spettacolo delle vetture con il numero dipinto sulla portiera. Non c'erano sponsor, allora. Nel '55 vinse Paolo Colombo con la Fiat 8V Zagato e nello stesso anno, la cronoscalata trentina, faceva parte della Stella Alpina. S'impose Armando Zampiero con la Mercedes 300 SL.

Poi, negli anni sessanta, la corsa vide la partecipazione ufficiale di Ferrari e Porsche. Tre vittorie per Edgard Barth con la vettura della casa tedesca, cosi come le due di Gerhard Mitter. Ludovico Scafiotti con la Ferrari Dino s'impose nel '62 e tre anni dopo. Arrivavano le bisarche rosse con dipinto il cavallino rampante. Parcheggiavano presso il distributore vicino al ponte di San Lorenzo. Meccanici e piloti, facevano scendere le sport. Quindi i controlli alla meccanica, i lavori sulla carburazione visto il dislivello della gara. Aspettavamo l'accensione del motore. Sono flasch indimenticabili. Nel 1970, l'ultima vittoria d'un pilota trentino. Antonio Zadra (nella foto mentre premia Merli) , al volante della Fiat Abarth, percorse il tracciato in 11'43"47 alla media di 88,541 chilometri orari.

Poi apparve un giovane Mauro Nesti, toscano, che vinse per ben nove volte. Sei le vittorie del barese Pasquale Irlando intramezzate dalle due di Franz Tschager. Nel 2007 e l'anno seguente Lionel Regal salì sul gradino più alto del podio. Quindi inizia l'era Faggioli, che punta quest'anno al settimo sigillo.

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