Aru vince a Cervinia e torna secondo

Fabio Aru (Astana) ha vinto per distacco la 19/a tappa del 98/o Giro d'Italia di ciclismo, da Gravellona Toce (Verbania) a Cervinia (Aosta), lunga 236 chilometri.  Aru ha preceduto sul traguardo di via Rey, a Cervinia (Aosta), il canadese Ryder Hesjedal (Cannondale-Garmin), secondo a 28"; il colombiano Rigoberto Uran Uran (Etixx-Quick step), terzo a 1'10"; l'estone Tanel Kagert (Astana), quarto a 1'18"; l'olandese Steven Kruijswijk (Lotto-Jumbo), quinto con lo stesso tempo. Sesto Alberto Contador (Tinkoff-Saxo), settimo Mikel Landa (Astana) entrambi con lo stesso tempo.  

Alberto Contador ha conservato la maglia rosa di leader della classifica generale del 98/o Giro d'Italia di ciclismo, dopo la 19/a tappa, partita da Gravellona Toce (Verbania) e conclusa a Cervinia (Aosta). Alle sue spalle, in classifica, Aru ha scavalcato il compagno di squadra Landa al secondo posto. La nuova classifica generale, alle spalle di Contador, adesso vede Aru occupare il secondo posto, con 4'37" di ritardo dallo spagnolo. Terzo Mikel Landa, come Aru dell'Astana, con 5'15" di distacco; quarto il costaricano Andrey Amador (Movistar), a 8'10", e quinto il ceco Leopold Koenig (Team Sky), a 10'47".

LA GARA

Il dramma giocoso del compositore Giuseppe Sarti, nei due litiganti che fanno godere il terzo, si consuma sui tornanti che, da Antey Saint-Andrè porta a Cervina: poco più di 19 chilometri di salita, con una pendenza media del 5 per cento e punte de 12, che incolla la maglia rosa sulle spalle di Alberto Contador. Forse in maniera definitiva. Ma consacra due corridori italiani: Fabio Aru, che stravince la 19/a la tappa - partita da Gravellona Toce (Verbania), con uno scatto ai -6 chilometri dal traguardo, riportandosi al secondo posto della generale; e l'enfant du pays' Giovanni Visconti (nato a Torino, cresciuto a Palermo), che mette la mani sulla maglia azzurra di miglior scalatore, sfilandola di dosso all'olandese Kruijswijk. I due 'litigantì, che mischiano le carte in cima alla classifica generale, invece, sono Aru e Landa, che si scambiano la posizione alle spalle del Pistolero, ma lasciano invariato il distacco dalla maglia rosa.

Secondo più secondo meno. Quando doveva attaccare Aru, partiva Landa e quando quest'ultimo doveva mettere alle corde Contador, invece, ha fatto tutto Aru. Rapporti di forze, inverse e controbilanciate. Resta il fatto che l'Astana ha vinto quattro tappe (due con Landa, poi Aru e Tiralongo) e che sul proprio cammino verso il primato i corridori diretti da Martinelli hanno trovato un tale di nome Contador, non un avversario qualsiasi. Chiedere di più ai gialloturchesi, che difendono i colori del Kazakistan, forse, sarebbe stato eccessivo. La tappa di oggi è stata infiammata dall'azione di Giovanni Visconti, ma soprattutto dalla piccola-grande impresa di Aru, che aveva bisogno di un'enorme iniezione di fiducia. Un'azione, quella del sardo, portata avanti più con la testa e con il cuore che con le gambe. Era stato Giovanni Visconti a inserire il detonatore in una tappa disputata fra Piemonte e Val d'Aosta a una media altissima (addirittura oltre 50 orari per la prima ora di corsa). Il corridore Movistar ha staccato Rutkiewicz, Kiryienka e Kochetkov, poi è stato ripreso, ma è ripartito a tutta, facendo il vuoto.

Mancavano, però, poco più di una quarantina di km al traguardo, troppi anche per un atleta oltremodo generoso. Visconti, infatti, verrà ripreso a 10,4 km dall'arrivo dal gruppetto della maglia rosa che scatta subito seguito da Landa; Aru sembra staccarsi di nuovo, ma è solo un attimo. Il sardo rientra e rilancia ai -8,8; 200 metri dopo va via Hesjedal e sembra l'azione giusta, ma manca ancora troppo al traguardo. Aru ci riprova e va via ai -7,6, riuscendo a riportarsi sul canadese vincitore del Giro 2012, che stacca a poco più di 6 km dall'arrivo. È l'azione giusta. Aru prosegue e accende l'entusiasmo dei numerosi tifosi sardi, partiti dall'isola per sostenerlo in questi ultime fatiche del Giro. Il 'Tamburino sardò stringe i denti e pedala, alle sue spalle Landa controlla Contador che lascia fare, senza spendersi più di tanto. Anche se dovesse perdere 2' sarebbe un danno limitato (e calcolato), alla vigilia dell'ultima tappa di alta montagna, con la 'Cima Coppì del Colle delle Finestre, quindi l'arrivo a Sestriere. Aru vola verso il traguardo e si prende una bella soddisfazione, mentre i suoi avversari più quotati proseguono come fossero in parata. Conti alla mano, Contador sorride, Landa si consola con la vittoria di squadra e Aru esulta dopo una sequela di flop. Il futuro sarà anche suo, ma il presente è più che mai di re Contador.

LA CLASSIFICA GENERALE

1. Alberto Contador (Spa) in 78h48'40" (km percorso 3.124,00, media 39,639 km/h) 2. Fabio Aru (Ita) a 04'37" 3. Mikel Meana Landa (Spa) a 05'15" 4. Andrey Amador (Crc) a 08'10" 5. Leopold Koenig (Cec) a 10'47" 6. Yury Trofimov (Rus) a 11'11" 7. Ryder Hesjedal (Can) a 12'05" 8. Damiano Caruso (Ita) a 12'14" 9. Steven Kruijswijk (Ola) a 12'53" 10. Alexandre Geniez (Fra) a 15'07" 11. Maxime Monfort (Bel) a 16'58" 12. Juergen Van den Broeck (Bel) a 18'43" 13. Amael Moinard (Fra) a 25'11" 14. Tanel Kangert (Est) a 28'11" 15. Rigoberto Uran Uran (Col) a 30'40" 16. Giovanni Visconti (Ita) a 34'47" 17. Darwin Hurtado Atapuma (Col) a 36'49" 18. Mikel Ituralde Nieve (Spa) a 42'28" 19. Paolo Tiralongo (Ita) a 57'18" 20. Carlos Alberto Gomez Betancur (Col) a 01h10'46".

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