Bellotti vince ancora e ora vuole Wimbledon

di Stefano Parolari

«Il mio obiettivo è quello di raggiungere l'erba di Wimbledon a fine giugno. Il secondo Gran Slam al quale ambisco dopo Flushing Meadows 2013 (perse al 1° turno delle qualificazioni contro il figlio di «gatone» Mecir, allora ceco il padre, oggi slovacco il figlio). Quelle prestigiose qualificazioni sono nelle mie corde dopo che sono risalito fino al n.276 al mondo, ma non basta, quindi dopo questo mio 16° titolo Future resto qui in Turchia ancora per un Future sul veloce di Antalya e poi mi sposto a Eskisehir per il primo Challenger stagionale, montepremi da 42.500 euro»: così Riccardo Bellotti , 24 anni il 5 agosto, professionista di Riva del Garda con origini viennesi, che ieri ha colto il 16° titolo Itf sul veloce del centro turistico turco, nel Turkey n.18 Future da 10mila dollari, allargando la bacheca della carriera.

L'allievo dell'Accademia austriaca di Wiener Neustadt con i coach Bresnik, che segue il top 15 lettone Gulbis, e Thiem, che segue il figlio Dominic n.44 Atp, ha sconfitto ieri nella finale per 6-3 6-4 il 18enne austriaco, trionfatore nel doppio, Lucas Miedler il giustiziere del n.2 del tabellone, il francese Nys, al 1° turno. La "tigre" dell'Ata Battisti, tesserato dal presidente Monegaglia fin dal 2009 avendone intuito le qualità e il passaporto sempre italiano come voluto dal padre Carlo, ha centrato il quinto titolo stagionale, dopo i due in Istria e gli altri due qui ad Antalya, e la cinquantesima vittoria (tra quali e main draw).

E' ormai evidente come i Futures gli stiano stretti,ma sembra chiaro che il suo obiettivo sia entrare nelle qualificazioni di Wimbledon e perciò ha bisogno di punti "facili". Riccardo sembra tornato ai livelli del 2013 quando salì al n.227 al mondo ma da agosto, dopo il primo turno fallito alle qualificazioni degli Us Open a New York, ebbe un calo micidiale frutto anche di un mancato inserimento in un'Accademia che si sarebbe dovuta aprire nei pressi di Verona.

Rimasto a spasso Bellotti ha stretto i denti, è risalito dalla 874ª posizione, a Trento era uscito negli ottavi nel Future 15mila $ di casa, poi è tornato all'ovile dai suoi maestri della prima gioventù, si è allenato duro con Thiem e Gulbis. Ora è atteso all'esplosione nei Challenger (ha comunque partecipato da wild card anche agli Atp di Kitzbühel e Vienna). In quest'ultimo Future, tranne che nel primo turno contro lo svizzero Ehrat battuto al terzo, non ha perso un set. Lo scorso anno era a Roma nelle pre-qualificazioni degli Internazionali, ma perse da Bolelli (che nel 2013 mise sotto al Challenger di Napoli, un «Bole» n.100 allora) e poi nei ripescaggi venne messo fuori da una combine per favorire un altro giovane azzurro. Da allora ha rifiutato ogni wild card della Federtennis. «Mi arrangio da solo, d'accrodo con i miei coach, a recuperare terreno mondiale».

Intanto il presidente Monegaglia ha ingaggiato un altro straniero, il 21enne amico di Bellotti, anche lui all'Accademia di Bresnik e Thiem, l'austriaco Dennis Novak , per la prossima A1 d'autunno, che vedrà al via lo stesso Bellotti, il 24enne lituano Grigelis che avrà un po' meno tempo anche se è sceso a n.381 e non sta progredendo (gioca i Challenger ma perde subito), quindi i giovani virgulti del vivaio Gianluca Pecoraro, Ludovico Cestarollo e Matteo Dellagiacoma. Novak è numero 254 del ranking mondiale, quest'anno ha conquistato già 5 titoli Future (4 in Egitto e 1 in Turchia) dei dodici già messi in carniere. Continua la linea verde dell'Ata nella massima serie. Perso Andrea Arnaboldi, il presidente Monegaglia ha preferito rinunciare ad un italiano e dare spazio ai giovani.

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