Il Parma è fallito: «buco» di 218 milioni

Dieci minuti e tutti d'accordo: il Parma Fc deve fallire. L'udienza davanti al giudice Pietro Rogato, alla presenza del procuratore della Repubblica Antonio Rustico e dei sostituti Paola Dal Monte e Umberto Ausiello, primi promotori dell'istanza di fallimento, non ha avuto bisogno di tempi o rinvii. Grazie alla lettera del presidente della società Giampietro Manenti, in carcere a San Vittore, dove il numero uno crociato rinunciava a presenziare all'udienza, la strada era diventata tutta in discesa per aprire quella fase in grado di portare il Parma al termine della stagione e provare a salvarne la sua presenza in serie B.


«I creditori hanno insistito con la loro richiesta di fallimento, il Procuratore della Repubblica anche. Il Collegio Sindacale che è rappresentato dalla mia persona, depositando una memoria del proprio operato, ha concluso con una non opposizione alla richiesta di fallimento», ha spiegato Osvaldo Riccobene, membro del collegio sindacale del Parma Fc ieri in aula. Poi, per lui, incontro a Collecchio con la squadra. «Ho risposto alle loro domande, ho illustrato la posizione in cui si trova la società in questo momento. C'è stata una partecipazione molto sentita - ha spiegato il dirigente crociato -. Ai giocatori ho detto che da questo momento c'è quella positività che negli ultimi mesi non c'è stata, quindi devono vedere questo come un momento positivo».


E mentre la squadra era in campo per un'amichevole (sui cancelli del Tardini il cartello «chiuso per rapina» vergato dai tifosi delusi), la sentenza del giudice Pietro Rogato: fallimento del Parma Fc, esercizio provvisorio e nomina di due curatori. Nella sentenza numeri choc. I debiti complessivi del Parma ammontano a 218.446.754,61 euro con un patrimonio netto negativo di 46.696. 901 euro. Un crac annunciato, quindi, ma con numeri ben più gravi e pesanti di quelli resi noti nelle settimane scorse. Una voragine che però, dopo la sentenza, può permettere comunque alla squadra di completare il campionato. Sul presente, quindi, è lecito essere ottimisti grazie ai cinque milioni che dovrebbero garantire la gestione del club sino a fine anno; più complesso il futuro visto l'enorme debito sportivo, ancora superiore a quanto ipotizzato sino ad oggi. L'ipotesi di una ripartenza da un serie inferiore, leggi D, appare ancora la più probabile.

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