Premier League, il City aggancia il Chelsea in vetta

La Premier League che non si ferma mai riempie le feste degli appassionati di calcio e regala emozioni anche a Capodanno, con una giornata, la ventesima, che segna per ora la fine del dominio solitario del Chelsea. I Blues di Josè Mourinho sono usciti umiliati (5-3) dal derby in casa del Tottenham e incassando la seconda sconfitta stagionale sono stati affiancati in testa dal Manchester City, vittorioso 3-2 sul Sunderland.

L’uomo del giorno è Frank Lampard, l’ex capitano del Chelsea passato in prestito ai Citizens e diventato la locomotiva di una squadra in netta ripresa, tra l’ira dei tifosi del club londinesi: proprio nel giorno dell’annuncio del prolungamento della sua permanenza a Manchester fino a giugno, il centrocampista destinato alla Major League statunitense ha segnato la rete decisiva al 28’ della ripresa dopo che il Sunderland era riuscito a rimontare ai padroni di casa le reti segnate da Yaya Tourè e Jovetic.
Il successo della squadra di Pellegrini ha messo il sale sulla coda del Chelsea, che sul campo degli Spurs è andato presto in vantaggio, ma sotto gli occhi stupefatti di Mourinho ha chiuso il primo tempo sotto 3-1, con le reti in sequenza di Kane, Rose e Townsend su rigore. Nella ripresa gli Spurs non si sono fermati, portandosi sul 4-1 ancora con Kane. Uno scatenato Hazard ha ridotto le distanze per gli ospiti, ma Chadli a 12’ dalla fine ha chiuso la partita, rendendo inutile il gol di Terry nel finale. Una sconfitta pesante nei numeri, mai il Chelsea di Mourinho aveva incassato cinque reti, e nella sostanza: per differenza reti i Blues sono ora secondi in classifica rispetto al City, che all’inizio di dicembre li inseguiva a ben otto lunghezze. Una sosta come in Italia avrebbe garantito meglio il tesoretto del tecnico portoghese.
Negli altri incontri della giornata, oltre al pareggio 1-1 tra Stoke City e Manchester United nell’anticipo, che lascia Rooney e soci al terzo posto in classifica, spicca la vittoria del Southampton 2-0 sull’Arsenal, che mantiene la squadra di Ronald Koeman al quarto posto, ad una lunghezza dai Red Devils, e lascia i Gunners soli al sesto posto, superati anche dal Tottenham. Niente da fare per il Liverpool che anche senza Balotelli, confinato in tribuna, non è riuscito ad andare oltre il 2-2 interno contro il Leicester ultimo in classifica.

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