Okaka: la Nazionale è il massimo dei sogni

«Se hai 20 anni e la testa giusta non puoi non pensare che sia il massimo giocare nella Nazionale». Stefano Okaka, il centravanti della Samp che in coppia con il genoano Matri ha cambiato il volto dell’Italia al Ferraris contro l’Albania dice le cose con leggerezza ma sono parole che hanno un peso specifico elevato. «Conte è un grande allenatore, basta solo vedere le indicazioni che ha dato, hanno cambiato la partita». E l’inedita coppia con Alessandro Matri, uscita dal cilindro di Conte, potrebbe davvero essere un punto fermo nel futuro azzurro. «Con Matri mi sono trovato benissimo - ha detto Okaka - è un attaccante che mi piace».
Autore del gol del vantaggio, uno di quelli che lui solo può inventare - prima impegna Berisha con una giocata spalle alla porta, la sua preferita, poco dopo lo batte anticipando la spizzata di testa su palla inattiva -, e dedica la rete alla sua famiglia (compresa la sorella Stefania, che è azzurra lo è stata nella pallavolo) «che mi è stata sempre vicina anche quando gli altri mi dicevano che non valevo nulla» e al tecnico doriano Mihajlovic  che ha preso per mano questo ragazzone grande grosso e l’ha trasformato in uno dei migliori attaccanti del calcio italiano.
Un bell’esordio, non c’è che dire, così bello che magari può venirgli la voglia di tornare presto in azzurro. «Tutti hanno voglia di tornare in azzurro - ha detto l’attaccante blucerchiato - l’importante è farsi trovare pronti. E io ho ancora tanta strada da fare, che voglio fare».
Okaka, che sotto la guida di Mihajlovic ha imparato cose significa lavorare per la squadra e per il risultato, sa che non sarà facile anche in un momento in cui la Nazionale ha bisogno di attaccanti. «La Nazionale è il massimo cui un giocatore può ambire - ha detto ancora l’ex romanista - Certo a 20 anni non è facile, bisogna avere la voglia e la testa».

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