Aquila a Varese, la carica di Buscaglia

buscagliaCoach Gianmarco Pozzecco è preoccupato. Domani al PalaWhirpool di Varese (diretta sull'Adige.it con lo Storify) sbarca la Dolomiti Energia del collega e amico Maurizio Buscaglia. Si agitano, davanti alla «mosca atomica» debuttante come il «Busca» in questa serie A, i fantasmi della promozione sfumata a Capo d'Orlando, ghermita dall'Aquila Trento. Ora nella massima serie si torna al confronto diretto, l'ottavo e il primo sul palcoscenico prestigioso del parquet onusto di gloria.
Coach Buscaglia, dopo 4 giornate che dice di Pozzecco?
«Lo vedo bene. Si è, forse, tolto la giacca? - sorride l'allenatore trentino nella conferenza stampa di ieri a fianco del capitano Toto Forray, ricordando un'abitudine del «Poz» in area tecnica - comunque penso che sia strafelice di questa esperienza. Un grande ritorno per lui. Una piazza che lo adora. Una squadra poderosa la sua».
Nella nostra intervista col «Poz» sembra avere quasi un po' di invidia di Trento e dei suoi 4 eroi italiani della promozione, oltre a Toto anche quel Pascolo al quale ha fatto la corte tutta l'estate, Spanghero friulano di razza come lui e Baldi Rossi.
«Sono storie diverse - spiega «Busca» - a Varese è stata costruita la squadra con un certo criterio, noi abbiamo fatto una scelta importante per un 5+5 che vogliamo diventi una realtà in questa serie A».
Per evitare che dopo i complimenti di Banchi (Milano) e di Bucchi (Brindisi) arrivino anche quelli di Pozzecco, come avete preparato la seconda delicata trasferta consecutiva?
Pur con due overtime in più nel match intenso con Reggio Emilia (espugnata Masnago con 32 punti di Della Valle, ndr) questa Varese è una macchina di canestri. Un potenziale offensivo notevole. Saranno fondamentali gli uno contro uno, la forza di reggere le situazioni che aprono il campo, i tiri da tre punti. Sarà la prima volta di Trento in un tempio. Loro sanno correre e lottare, noi dovremo farlo ancora meglio e di più. Prevedo un match stellare».
Come sta procedendo la maturazione del team?
«Penso sempre meglio. Continua il calendario tosto di questa prima parte di stagione e gli insegnamenti sono stati tanti. Ogni gara è stata analizzata a fondo. Ho chiesto a tutti di essere dominanti nei minutaggi che concedo. Chi esce dalla panchina deve sapere cosa fare. Annuncio che a Varese darò spazio anche a baby Flaccadori, che ha lavorato con profitto. Per il rookie Armwood c'è la coinsapevolezza che questo clima non è quello del college. Più uomo che zona».
Coach a Brindisi quel black out negli ultimi 5' e un Mitchell che poteva essere più coinvolto. O sbagliamo?
«Stiamo limando l'atteggiamento ondivago del nostro fuoriclasse - spiega Buscaglia - c'è un accompagnamento alla sua integrazione. Abbiamo lavorato anche sulle palle recuperate ai rimbalzi nella traduzione di una difesa di ferro. Il potenziale offensivo da vero leader di Mitchell è indiscusso, imbriglieremo le sue energie per tradurle nell'esplosione del gruppo. Voglio che dipenda da tutti, non da uno solo».
Capitano, pronto all'ennesimo duello di alto livello. Dopo Johnson-Odom (Cantù), Cinciarini (Reggio) e Ragland (Milano) e Henry (Brindisi), ecco i play Robinson di Filadelfia e Deane bulgaro di New York.
«Nella stagione di preparazione - spiega l'italo-argentino - Varese è la squadra che ci ha fatto vedere i sorci verdi al torneo di Fabriano. A livello fisico hanno giocatori impattanti. L'idea del loro gioco l'abbiamo assorbita. Troveremo un clima infuocato, un pubblico abituato a match stellari. Dovremo sfoderare una difesa senza tregua, magari evitando come a Brindisi che ci bombardino da fuori (12 punti incassati in 5' con quattro triple siderali, ndr)».
Vi state abituando lentamente ad un clima micidiale.
«Questa è la serie A - commenta il capitano bianconero - e non bisogna mai abbassare la guardia. Se a Brindisi abbiamo capito che qualche episodio ci ha danneggiato, inoltre quando eravamo in pressing difensivo non siamo poi riusciti ad essere efficaci in attacco alzando le percentuali, bisogna tornare ai momenti felici di Milano e a quelli vincenti contro Cantù. Affinchè quell'unica vittoria non sia un caso isolato».
Quasi sicuramente Pozzecco dovrà rinunciare all'ala estone Kristian Kangur, eccezionale rimbalzista ex Siena e Milano, già ai box a Venezia (match perso all'ultimo secondo per una tripla di Goss) per un tremendo mal di schiena.
«Con lui o senza di lui - chiosa Buscaglia - i miei ragazzi dovranno spremersi a fondo. Chi sta in campo non deve pensare a chi ha di fronte, ma a come riuscire a batterlo».

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