Volley, Italia e Brasile danno spettacolo al PalaTrento

Il Brasile vince al tie break al PalaTrento contro un’Italia in buona forma nell’ultima amichevole premondiale disputata dalle due formazioni. La partita non ha deluso i 3.500 accorsi ieri in via Fersina, che hanno potuto vedere in azione tantissimi big mondiali del volleyGuarda la photogallery

di Andrea Cobbe

volley3ax8t1730_largeIl Brasile vince al tie break al PalaTrento contro un’Italia in buona forma nell’ultima amichevole premondiale disputata dalle due formazioni. La partita non ha deluso i 3.500 accorsi ieri in via Fersina, che hanno potuto vedere in azione tantissimi big mondiali del volley.


Berruto parte con Travica - Zaytsev, Kovar - Parodi, Birarelli - Anzani. Bernardo con Bruno - Wallace, Murilo - Lucarelli, Lucas - Sidao. Nei primi due set regna l’equilibrio. In quello iniziale per scovare un break point bisogna attendere il punto dell’8-10 a favore del Brasile, dopo una serie lunghissima di cambi palla, conquistati per giunta senza che le difese o i muri potessero granché. Segno di una grande qualità di gioco, ma anche di una scarsa efficacia dei servizi, che non cercano grandi rischi. Fatale, per gli azzurri, è la rotazione con Sidao in battuta, non tato perché l’ex modenese faccia buchi per terra, quanto perché la gabbia muro difesa brasiliana va a segno tre volte consecutive: attacco di Wallace, muro di Lucas su Zaytsev e ancora muro di Lucas su Kovar. Il Brasile sull’11-16 sembra poter controllare la situazione, ma nel finale l’Italia ha un sussulto grazie alle micidiali battute di Birarelli, che mettono in crisi Murilo propiziando due break, che valgono il 24-24. Ai vantaggi, però, uno scontro fra Kovar e Travica impedisce alla banda di attaccare e così Lucas chiude i conti.


Nel secondo set l’Italia parte a spron battuto. Si lancia subito sul 6-2, valorizzando ancora le battute del Bira nazionale, le più efficaci nelle file azzurre in una giornata in cui dalla linea dei nove metri gli azzurri hanno le polveri bagnate. Fino all’19-15 i ragazzi di Berruto tengono in mano la situazione senza grossi affanni, sciorinando una pallavolo molto fluida. Il Brasile fatica molto in banda con Murilo e Wallace spesso gioca da solo. In vista del rettifilo d’arrivo, però, Lucas cambia marcia dai nove metri, scagliando tre ottime battute verso il campo italiano, che valgono il 19-19. I carioca conquistano addirittura il break del 21-22 con un ace di Lucarelli.  Travica e compagni, però, non si perdono d’animo e grazie ad un muro di Piano, appena entrato, invertono l’inerzia e chiudono grazie ad un errore di Wallace.


Nel terzo set, però, l’Italia cala la tensione e soffre fin dall’avvio. Un ace di Wallace vale il 3-6, gli azzurri si riprendono con un attacco di Kovar (7-7), ma poi tornano sotto quando va in battuta Murilo, che non tira forte, ma mette in crisi il cambio palla avversario: quattro break point firmati da Lucas, Parodi (invasione in attacco) e da Lucarelli (due volte) indirizzano la frazione verso il successo verdeoro (10-14). Nel finale il Brasile dilaga con le battute di Felipe e chiude 17-25.


Dopo il cambio di campo Bernardo dà spazio prima a Felipe e Eder (per Murilo e Sidao), poi anche a Raphael e Vissotto (per Bruno e Wallace). L’Italia, in campo con Buti, tiene sempre in mano il pallino del gioco, anche grazie ad uno Zaytsev scatenato (suo un punto con una difesa su Lucas) e agli errori di Felipe. Birarelli e Buti mettono a terra primi tempi a raffica, ma gli avversari non mollano. Con un ace del solito Lucas agganciano l’avversario sul 19-19 subito dopo l’ingresso di Lanza (che poco può sulla bordata nell’angolino), ma poi Pippo chiude uno smash importantissimo (22-20). Si va di nuovo ai vantaggi, che vedono Zaytsev assoluto dominatore, prima in attacco, poi, nell’ultimo punto, con un ace corto su Mario.


Si va dunque al quinto set. Il Brasile rimane in campo con la formazione della quarta frazione, ma questa volta è implacabile. Parte 0-3 con due muri di Lucas, poi dilaga con un ace di Felipe. L’Italia sbaglia e non regge il ritmo, forse pagando la fatica prodotta nel quarto set e chiude senza dare mai l’impressione di potercela fare.

 

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