Spettacolo Aquila  Sconfitta Trapani  82-61

Cancellata e schiantata pure Trapani. Con relativa facilità e sicurezza. Impressionante. Non si ferma più l'Aquila capolista tra le mura amiche del PalaTrento (per l'occasione gremito come mai quest'anno). E così i ragazzi di Buscaglia dimostrano a tutti che lo scivolone di Casale altro non era che un incidente di percorso. Mica tanto negativo vista la reazione di ieri

di Carlo Azzolini

BuscagliaTRENTO - Cancellata e schiantata pure Trapani. Con relativa facilità e sicurezza. Impressionante. Non si ferma più l'Aquila capolista tra le mura amiche del PalaTrento (per l'occasione gremito come mai quest'anno). E così i ragazzi di Buscaglia dimostrano a tutti che lo scivolone di Casale altro non era che un incidente di percorso. Mica tanto negativo vista la reazione di ieri.
 
Indiscutibilmente padrona del campo dal punto di vista tecnico, Trento ha saputo vincere la battaglia di nervi nella seconda parte di gioco. Quando la formazione di coach Lardo ha provato a buttarla sul piano fisico, alzando la tensione (a tratti anche le mani) e cercando in ogni modo di sporcare la manovra trentina. Impresa vana, quella degli ospiti. Non solo perché Elder e Pascolo hanno continuato imperterriti a giocare di qualità; non solo perché Triche e Baldi Rossi hanno messo canestri decisivi; ma soprattutto perché tutta la squadra ha saputo gestire il vantaggio conquistato agevolmente sin dall'inizio senza rischiare, nemmeno per un momento, di farsi scippare il timone del match.
 
Partenza razzo per l'Aquila che ne infila subito sette grazie ad un'ermetica difesa sulle bocche da fuoco avversarie. Giocano bene i trentini: precisi nelle incursioni e rapidi nella circolazione di palla sul perimetro. Triche ed Elder danzano contro la zona, anche se Renzi continua a far male là sotto con i suoi chili e la sua (ottima) tecnica. Partita piacevole, con l'Aquila a comandare il ritmo e Trapani ad inseguire col vivacissimo play Parker. 20 a 17 alla prima sirena. Non di più per colpa della rognosa e ostica zona difensiva siciliana, perforata per lo più dalle magie di Pascolo. Intanto coach Lardo si danna a dare spiegazioni ai suoi. Non abbastanza, però, per evitare il -7 ospite salutato dalla provvidenziale bomba di Fiorito. Anche perché «Lech» si esalta in difesa dando l'opportunità a Spanghero di correre in contropiede. Dall'ennesimo recupero nasce, infatti, il break di 7 a 0 che consente all'ormai «sbloccato» Fiorito di infilare la seconda mattonella. Quella del 31 a 17. Ripetizioni obbligatorie per coach Lardo nel time out. Strano caso di repetita non iuvant, visto che Trapani non riesce nemmeno più ad andare al tiro nei 24 secondi. Risultato? 37-21 al 15' e percentuali da urlo per Trento. Per la prima volta in casa BJ piazza pure la schiacciata partendo dall'angolo: spettacolo puro. Come quella seguente di Triche, stavolta dalla lunetta. Ormai è un festival. Sfida nella sfida tra i due americani aquilotti: a Brandon risponde di nuovo BJ, ancora in schiacciata.
 
Trapani? Non pervenuta e, Partker a parte, deve ringraziare qualche errore bianconero per il 46-36 del primo tempo. Errori che vengono puntualmente corretti al rientro in campo. Merito di Triche, bravo in questo frangente a dare soluzioni in attacco (anche assist, novità per lui) e, il che non guasta, a calamitare falli siciliani. Il talento di Syracuse continua a segnare. Il pubblico gli perdona pure un tentativo di schiacciata 360° a campo aperto mal riuscito. Buscaglia no e lo richiama in panca. Al suo posto «Spongi», ma il risultato non cambia visto che ci pensano sempre Pascolo ed Elder a tenere l'intensità altissima. C'è poco da fare, è l'Aquila a comandare il match. Nemmeno le provocazioni di Renzi (ai danni del malcapitato Baldi Rossi) valgono a impedire il 61 a 50 con cui si entra nell'ultimo periodo. Buono, ma non abbastanza per giocare in scioltezza. Sale il nervosismo, in particolare dopo un violento battibecco tra Lechthaler e Parker che costa loro l'espulsione. Fasi convulse, anche per gli arbitri. Per una bomba di BJ c'è quella di Bartoli. 66-54 al 34'. È ancora lunga. L'Aquila lo sa, e mantiene la calma. È difficile, perché la tensione è alta. Ma ce la fa. Affidandosi ai colpi semplici. Possessi ragionati e difesa forte. Insieme alla decisiva mira di Baldi Rossi che si accende improvvisamente con cinque punti fondamentali. La sua bomba del 75 a 58 a è una manna. Il PalaTrento esulta. Perché adesso, senza americani (Lowery non è mai entrato), per Trapani è impossibile rientrare. E l'Aquila continua a imporre la sua legge. Nemmeno la «caciara», stavolta, l'ha fermata.

comments powered by Disqus