Addio dopo la festa Stokr va in Russia

Dopo la festa, anche la commozione. E così, dopo il bagno di folla di lunedì, in Piazza Duomo, arriva il momento del congedo e dei saluti per Jan Stokr. Oltre al libero Andrea Bari, che seguirà Beppe Cormio nell'avventura ravvennate, dove la squadra parte con ambizioni non certo da cenerentola, anche l'opposto ceco lascia Trento. E' stata resa nota da poche ore infatti l'ufficialità del suo passaggio alla Dinamo Krasnodar, squadra che si presenterà ai nastri di partenza del campionato russo con rinnovate ambizioni di vittoria

Dopo la festa, anche la commozione. E così, dopo il bagno di folla di lunedì, in Piazza Duomo, arriva il momento del congedo e dei saluti per Jan Stokr. Oltre al libero Andrea Bari, che seguirà Beppe Cormio nell'avventura ravvennate, dove la squadra parte con ambizioni non certo da cenerentola, anche l'opposto ceco lascia Trento. E' stata resa nota da poche ore infatti l'ufficialità del suo passaggio alla Dinamo Krasnodar, squadra che si presenterà ai nastri di partenza del campionato russo con rinnovate ambizioni di vittoria.
Per l'opposto ceco si chiude quindi così la triennale esperienza con la Trentino Volley: un periodo di tempo molto lungo, in cui Jan è stato protagonista delle vittorie di nove dei quattordici trofei che la Società di via Trener può vantare nella propria bacheca. Il suo palmares gialloblù recita tre Mondiali per Club, una Champions League, due scudetti, due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, con un totale di 141 presenze e 1987 punti realizzati che lo collocano al terzo posto di sempre nella speciale classifica dei bomber della Trentino Volley.
«Sono molto emozionato e commosso - ha raccontato Jan prima di salire in auto per tornare in Repubblica Ceca -; in questi giorni è stato difficile salutare tutti quelli con cui ho condiviso tre anni splendidi ma devo voltare pagina e giocare nel campionato russo è una mia scelta. Sono in un momento importante della mia carriera e ho deciso così, spero possiate capirmi. Voglio ringraziare la società, i compagni di squadra, i dirigenti, gli allenatori e i tifosi che mi hanno sostenuto sempre, riempiendomi di affetto e complimenti dopo ogni vittoria. Per me è stato un onore ed un orgoglio giocare nella squadra migliore del mondo».
Stokr non lesina complimenti sia alla città che all'ambiente che gli ha dato molto, e che lui ha contribuito notevolmente a rendere grande, giocando delle partite di altissimo livello e riuscendo a rimpiazzare un giocatore di razza come Leandro Vissotto, che però - a differenza sua - non aveva mai trovato feeling con il tecnico Radostin Stoytchev. «Dal primo giorno in cui sono arrivato a Trento mi sono sentito a casa, perché ho trovato persone subito disposte ad aiutarmi – ha continuato -. Magari all'inizio qualcuno credeva che non potessi giocare a certi livelli ma col tempo ed il supporto di tutti ho dimostrato di poter stare in una squadra così. I momenti più emozionanti? I due scudetti vinti: quello del 2011 a Roma è stato un sogno che si coronava perché prima di allora non avevo mai vinto nulla in Italia e ho pure ottenuto il premio di mvp; quello dell'altro giorno è altrettanto bello perché vincere davanti al nostro pubblico è qualcosa di unico. Non dimentico però nemmeno il Mondiale 2012, vittoria bellissima in una stagione splendida. Dopo l'eliminazione dalla Champions League per mano della Dinamo Mosca siamo diventati ancora più gruppo, abbiamo lavorato benissimo di squadra e credo che il quinto set giocato in gara 5 contro Piacenza l'abbia dimostrato in maniera ancora più evidente perché non era assolutamente semplice risalire la china dopo il 2-2 della Copra Elior. Spero di poter tornare a Trento presto come spettatore e comunque tifoso di questi colori».
Ora l'unica attesa riguarda l'ufficialità della conferma - o meno - del tecnico Styoytchev, in scadenza di contratto.

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