Mezzo e Fersina, la fusione è fatta

E allora la fusione è fatta. E' nata la nuova società «Trentino» che in serie D unirà gli intenti della Fersina Perginese rimasta in categoria e del retrocesso Mezzocorona. Dopo la discussione davanti ad un caffè, dopo aver eliminato ogni intenzione di coinvolgere il Trento e soprattutto "questo" Trento che ripartirà dall'Eccellenza, i presidenti Francesco Peghini e Alberto Grassi, entrambi valsuganotti, hanno varato, a fianco di fidati collaboratori, un documento di intenti

di Stefano Parolari

E allora la fusione è fatta. E' nata la nuova società «Trentino» che in serie D unirà gli intenti della Fersina Perginese rimasta in categoria e del retrocesso Mezzocorona. Dopo la discussione davanti ad un caffè, dopo aver eliminato ogni intenzione di coinvolgere il Trento e soprattutto "questo" Trento che ripartirà dall'Eccellenza, i presidenti Francesco Peghini e Alberto Grassi, entrambi valsuganotti, hanno varato, a fianco di fidati collaboratori, un documento di intenti che naturalmente dovrà essere ben rifinito, e magari scritto con maggiore dovizia di particolari tecnici e giuridici, per essere poi presentato alla Lega Nazionale Dilettanti ed al presidente Tavecchio a Roma.
In sostanza sono tre le direttrici maestre: 1) unire finalmente le progettualità tra società che presentano i loro bilanci e le loro forze attuali che però - il punto 2 del patto lo chiarisce - che però non finiranno assolutamente a carico della nuova "Trentino".
Quindi eventuali "sofferenze" odierne nei bilanci vengono assorbite dalle precedenti gestioni, cioè quelle della serie D appena chiusa e in piana rotaliana pare che siano usciti con le "ossa rotte" per la girandola di giocatori, tecnici e scarsa chiarezza interna; 2) si è cercato di salvaguardare il patrimonio "immenso", ripetiamo "immenso", del settore giovanile del Mezzocorona, lasciato da quel fulgido esempio di dirigente che era stato Claudio Tonetti e che bisognerebbe imitare molto di più. Così ecco che, grazie a Peghini che si è salvato, tutto il livello nazionale del futuro vivaio (Juniores, Allievi e Giovanissimi) della "Trentino" rimarrà integro; 3) contemporaneamente Fersina e Mezzocorona rimangono società operanti nei campionati trentini dalla Juniores Elite fino ai Primi Calci, quindi continua la valorizzazione locale, oltre che quella nazionale in D, e così anche il Comitato trentino non potrà dolersi della fusione;
4) tornando alla serie D il primo anno il «Trentino», che sarà sicuramente affidato a Roberto Cortese mister competente e capace di portare la matricola valsuganotta al secondo storico anno di Quarta serie, giocherà in via Santa Maria e poi il secondo anno (se si salverà e tutto andrà bene) a Pergine dove il primo anno ci sarà la sede dei match della Juniores nazionale, mentre Allievi e Giovanissimi continueranno per il primo anno a Mezzocorona.
Aggiungiamo che la presidenza potrebbe diventare pure alterna come i campi di gioco e che il direttivo della società "Trentino" forse sarà una fusione degli attuali schieramenti di possessori di quote. Vedremo anche come andrà a finire quando Grassi porterà la proposta nel suo direttivo, perchè ci sono spinte non proprio unanimi e perchè si tratta di una società a responsabilità limitata, mentre a Pergine ormai la linea Peghini è assolutamente sovrana. Grassi potrebbe convincere chi ha qualche dubbio a Mezzocorona che questa è una scappatoia per non tornare nella mediocrità dell'Eccellenza dopo anni ruggenti ed è anche l'occasione per essere in due ad otenere uno sponsor di peso. Si vocifera che l'assessore Mellarini, anche in vista delle elezioni del prossimo autunno, possa dare una mano per bendire il progetto e trovare uno sponsor ambizioso. In D la prossima stagione ci saranno sei (sei!) retrocessioni per la riforma in Lega Pro che porterà a tre soli gironi della vecchia C. Se son rose fioriranno.  (essepi)

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