L'incontro di boxe  finisce con i daspo

Passerà alla storia, il ring di Riva del Garda. Ma non per memorabili gesta di protagonisti della noble art. Bensì per una vergognosa prima volta: mai prima d'ora infatti, il duro ma corretto sport della boxe aveva visto suoi protagonisti colpiti da Daspo

di Leonardo Pontalti

RIVA - Passerà alla storia, il ring di Riva del Garda. Ma non per memorabili gesta di protagonisti della noble art. Bensì per una vergognosa prima volta: mai prima d'ora infatti, il duro ma corretto sport della boxe aveva visto suoi protagonisti colpiti da Daspo. L'inibizione dall'accesso a manifestazioni sportive è ormai noto in altre discipline - sulla carta molto meno dure - ma ora tocca anche ai guantoni.


Le misure - accanto a quelle già adottate dalla giustizia sportiva - è stata adottata dal tribunale di Trento dopo i fatti del PalaGarda del 15 dicembre scorso, quando ad affrontarsi erano saliti nell'Alto Garda Giacobbe Fragomeni e Silvio Branco, due protagonisti del ring ormai stagionati, che si stavano affrontando nella semifinale mondiale dei massimi leggeri Wbc.

 

Al termine dell'incontro, il padre e uno dei tecnici di Branco avevano dato vita ad una autentica rissa da bar, tanto che - altra prima volta poco onorevole - l'arbitro non aveva potuto pronunciare il verdetto del match per motivi di ordine pubblico. I due non potranno assistere ad incontri di Boxe per due anni, e per un anno ogni qualvolta Branco scendesse sul ring, dovranno presentarsi al Commissariato di Civitavecchia - dove risiedono - con obbligo di firma.

 

 

 

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