Sogna con Cavani  e non può giocare

Tra il sogno di un ragazzino e la sua realizzazione c'è di mezzo un contenzioso tra due società: il Mezzocorona calcio e nientemeno che il Napoli di Cavani. Il ragazzino è Alessio Gionta, solandro di 16 anni, cresciuto nell'Us Valpejo: notato dagli osservatori partenopei durante il ritiro, è stato «arruolato» nelle giovanili. Si allena a Napoli tutta la settimana, sognando di giocare con Cavani, ma ancora non può scendere in campoTutto sull'Adige in edicola

di Guido Smadelli

cavaniPEJO - Il ragazzino viene schierato in porta in occasione di un'amichevole con gli allievi del Napoli, durante il ritiro solandro della squadra partenopea. Tra i pali se la cava mica male: lo dimostra il fatto di aver vestito - nei giovanissimi - anche la maglia del Mezzocorona, e quella della rappresentativa provinciale al torneo Arge Alp svoltosi in Svizzera l'anno scorso. Quindici anni, quasi un metro e novanta di altezza, già sicuro in presa, uscita, tuffo, Alessio Gionta , nato nelle file dell'Us Valpejo, impressiona i dirigenti azzurri, che lo osservano più attentamente in una seconda amichevole, questa a Dimaro, contro la Primavera. Il dirigente Francesco Barresi , responsabile del settore giovanile del Napoli, vede per Alessio un futuro. Lo vuole con i suoi ad allenarsi per una quindicina di giorni a Pejo, gli propone di trasferirsi sul Golfo, di crescere nelle file degli azzurrini.
Alessio Gionta mica è diventato portiere per caso. Prima di lui giocava a calcio suo fratello Daniel , centrale di difesa con il Valpejo e il Mezzocorona, attualmente studente d'ingegneria. Daniel, sotto casa, nella porta costruita nel prato dal padre, si allenava a tirare in porta. E tra i pali ci metteva Alessio, fin da piccolo. Tra allenamento precoce, fisico prestante e poi vocazione per i guantoni, non poteva andare altrimenti.


Insomma, un futuro possibile, il sogno di ogni giovanissimo amante del pallone. Attualmente Alessio - che compirà i 16 anni il primo aprile - vive al Park Hotel di Castelvolturno, assieme ad un folto stuolo di coetanei o quasi, che costituiscono la «cantera» del Napoli Calcio. La società partenopea provvede a vitto e alloggio, e lo sostiene nello studio (a poca distanza dall'albergo: seconda ragioneria). Con allenamenti tutti i giorni, talvolta a fianco dei «grandi», ad iniziare dal capocannoniere del campionato di serie A, Edy Cavani... «Il problema è che non può giocare», spiega papà Fernando Gionta , affiancato dalla moglie Lina Iob , che incontriamo nell'omonimo albergo che la famiglia della donna conduce in Val di Sole. Possibile? «Ad intralciare tutto è la società del Mezzocorona, dove Alessio ha giocato per un paio d'anni, prima di passare, l'anno scorso, nella Val di Non», spiega Fernando. «Nostro figlio non ha la possibilità di tesserarsi con una squadra diversa. Così si allena tutti i giorni, ma poi il sabato e la domenica, mentre tutti i suoi compagni vanno sui campi, lui rimane da solo in albergo, annoiandosi a morte, peraltro». Lontano quasi mille chilometri da casa e amici, con l'impossibilità di andarsene a zonzo dato che è minorenne...

 

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