Serie D: la Fersina trasloca al Briamasco

Una volta c'era il Mezzocorona che nel professionismo della sua storia - ben quattro anni di C2 - usufruì dello stadio «Briamasco», dopo aver sostenuto un braccio di ferro micidiale con la Lega del presidente Maccalli perché non c'era bisogno di una deroga alla legge sulla confinanza. Stavolta tocca, sbarcare nel capoluogo e nella struttura di via Sanseverino, alla matricola Fersina nel girone B della serie D, lo stesso che decollerà domenica con il Trento in casa con la Pro Sesto, il Mezzocorona che ospiterà l'Olginatese e i Lupi della Pusteria di Morini in casa di un Lecco che ha cacciato il presidente millantatore ed ora è nelle mani del sindaco per la rinascita

di Stefano Parolari

Una volta c'era il Mezzocorona che nel professionismo della sua storia - ben quattro anni di C2 - usufruì dello stadio «Briamasco», dopo aver sostenuto un braccio di ferro micidiale con la Lega del presidente Maccalli perché non c'era bisogno di una deroga alla legge sulla confinanza. Stavolta tocca, sbarcare nel capoluogo e nella struttura di via Sanseverino, alla matricola Fersina nel girone B della serie D, lo stesso che decollerà domenica con il Trento in casa con la Pro Sesto, il Mezzocorona che ospiterà l'Olginatese e i Lupi della Pusteria di Morini (che in Coppa ha «sistemato» aquilotti e rotaliani) in casa di un Lecco che ha cacciato il presidente millantatore ed ora è nelle mani del sindaco per la rinascita.
Il presidente valsuganotto Francesco Peghini ha dovuto arrendersi all'evidenza che l'impianto di Vigalzano, nella zona vicino al palazzetto dell'hockey su ghiaccio (il presidente Melchiori ha costruito una squadra che vuole stare in vetta all'A2) e dove giocano Civezzano e un'altra formazione di quelle parti, non è assolutamente pronto per ospitare la nuova categoria, che la sua Fersina ha conquistato nell'angusto stadio di via Dante, che al massimo può servire un'Eccellenza (anche se quando dovette ospitare il Trento qualcuno sottolineò problemi di ordine pubblico).
A Vigalzano non sono pronte le tribune suppletive e neppure i servizi necessari ad ottenere il via libera dalla commissione della Lega Nazionale Dilettanti, così il  team manager Attilio Ravelli (nella foto con l'atteso ex professionista Bonetto , il centrocampista che domenica andrà in panchina dopo l'incidente in macchina e la ripresa fisica eccellente) ci ha confermato che, dopo il debutto di domenica in riva al Lario, la partita casalinga del debutto, storico, non si terrà a Pergine bensì al «Briamasco» contro la bresciana Darfo Boario.
«Nel turno infrasettimanale del 12 - continua Ravelli - giocheremo sul sintetico di Albiano, altro non abbiamo trovato, perché il Trento è in casa contro la Caronnese. Per buona parte dell'andata ci sarà l'alternanza in attesa che i lavori si completino. Penso però che a Trento la Fersina possa ottenere un certo riscontro di pubblico, così che in città si potrà avere la serie D per un buon periodo fino ad autunno inoltrato. Staremo a vedere, per ora siamo obbligati a trasferire l'attività ufficiale in città, anche perché tranne il 12 l'alternanza con il Trento è costante».
Per l'adeguamento dell'impianto di Vigalzano è stato stanziato, dal Comune, un investimento di circa 150mila euro ma, come al solito, i tempi di realizzazione sono deleteri: in ritardo le previsioni di biglietterie distinte per padroni di casa e ospiti, i parcheggi e altri interventi di manutenzione sui quali la Lega non transige. Intanto sui «blog» e sui «muri» telematici dei tifosi aquilotti si sprecano i commenti non proprio favorevoli: dopo i "trattoristi" (così venivano definiti quelli del Mezzocorona) ecco anche l'ospitalità ai cugini della Valsugana. Ma al di là di qualche mugugno non ci dovrebbero esser problemi di convivenza. Il derby è fissato al 18 novembre e la Fersina sarà abituata al fondo del Briamasco. Ed anche al nuovo, forzato, ambiente della nuova «casa».

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