Trentino, no al kitesurf

Entrerà in vigore il 1° gennaio prossimo la determina n° 161 della Provincia in merito alla regolamentazione della navigazione dei Kitesurf sul Garda trentino.Una determina, però, che cambia poco o nulla rispetto alla precedente del 2004, perché dal 1° marzo al 14 ottobre si potrà farlo solo dopo le sei di sera. Quando il vento sul Garda trentino non c'è più

di Claudio Chiarani

Entrerà in vigore il 1° gennaio prossimo la determina n° 161 della Provincia in merito alla regolamentazione della navigazione dei Kitesurf sul Garda trentino.
Una determina, però, che cambia poco o nulla rispetto alla precedente del 2004, perché dal 1° marzo al 14 ottobre si potrà farlo solo dopo le sei di sera. Quando il vento sul Garda trentino non c'è più. Vietato fare Kite quando ci sono le regate veliche, consentito invece dall'alba al tramonto all'interno della zona delimitata a sud dal confine con le regioni Lombardia e Veneto, a nord dalla linea immaginaria tra il molo Paradiso nel comune di Nago-Torbole e punta Sperone. Dal 15 ottobre al 28 (o 29) febbraio, ma partendo a 200 metri dalla spiaggia, dunque solo con supporto di un gommone autorizzato.


Questo, in estrema sintesi, il contenuto che il presidente della Garda Trentino Kite Club  Lorenzo Nodari  commenta così: «Mi spiace, ma non serve a nulla, se vogliono vietare la pratica del Kitesurf nella nostra fetta di lago fanno prima a dirlo chiaramente senza girarci tanto attorno. Premesso che rispettiamo qualsiasi opinione e decisione in merito, questo non è ciò che volevamo. Sono convinto che questa determina sia una sorta di "paura a legiferare" per non alterare equilibri, ma la gente deve sapere che si sta perdendo un'occasione d'indotto turistico. Un esempio? Chiedetevi se Madonna di Campiglio avessero vietato lo snowboard, ad esempio. Il Kite è "nuova linfa" per gli sport velici, il Trentino spinge verso gli sport outdoor, ma desidero anche si sappia che a noi appassionati locali non costa molto di più. Quattordici chilometri e siamo o a Malcesine o a Campione dove non aspettano altro. Lì il Kite è regolamentato, gli incidenti nulli e lo sviluppo a mille. Però non vogliamo polemizzare, accettiamo qualunque decisione. Ci siamo stancati di combattere contro i mulini a vento».
Dalle sue parole traspare amarezza più che altro presidente. «Lo può dire. Abbiamo una cosa che tutto il pianeta c'invidia, il vento. Sa quanta gente verrebbe anche senza informarsi? Perché il Garda nel mondo è assoluta garanzia di vento, sempre. Invece. Ci diano la possibilità di un pontile a Corno di Bò per uscire verso sud, sotto il triangolo velico di regata, e vedrete come la nostra comunità ne beneficerà in termini economici».


Con Lorenzo Nodari è d'accordo  Giovanni Nogler, presidente del Circolo Surf Torbole. «Il Kitesurf sarà tavola olimpica nel 2016, il Garda trentino non deve perdere l'occasione. Noi siamo pronti a trattative con loro, la Provincia, le amministrazioni comunali. A Malcesine ci sono trecento iscritti alla locale associazione, che aspettiamo? Così come è stata cambiata la determina non cambia nulla, va trovata una soluzione definitiva e basta solo volerlo».
Contrario, invece,  Gianfranco Tonelli , presidente del Circolo Vela Torbole. «Impossibile pensare che durante le regate o gli allenamenti possano coesistere imbarcazioni e Kite - afferma - anche se non sono certo contrario alla pratica. Però sono convinto che debbano andare a Malcesine ad esempio, perché lì il lago è meno affollato. Kite in mezzo agli optimist non li vedo anche per la pericolosità intrinseca del mezzo stesso».

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