Itas, tutto beneA Padova altro 3-0

Quasi l'avesse adottato come un copione da seguire, anche a Padova l'Itas Diatec si impone per 3-0 vincendo a mani basse le prime due frazioni e soffrendo fino alla fine nella terza. Lo stesso era accaduto contro Monza. Il fatto è che quando i campioni d'Italia mettono in campo tutta la batteria di armi di cui dispongono è molto difficile riuscire ad opporre loro resistenza. Ieri è rientrato nei ranghi anche Emanuele Birarelli e così la squadra ha potuto proporsi per la prima volta nella nuova stagione con tutti i pezzi migliori ANDREA COBBE

itas trentino volleyPADOVA - Quasi l'avesse adottato come un copione da seguire, anche a Padova l'Itas Diatec si impone per 3-0 vincendo a mani basse le prime due frazioni e soffrendo fino alla fine nella terza. Lo stesso era accaduto contro Monza. Il fatto è che quando i campioni d'Italia mettono in campo tutta la batteria di armi di cui dispongono è molto difficile riuscire ad opporre loro resistenza. Ieri è rientrato nei ranghi anche Emanuele Birarelli e così la squadra ha potuto proporsi per la prima volta nella nuova stagione con tutti i pezzi migliori. L'avvio è stato devastante, anche questa volta: non ci si riprende facilmente da un 1-8, così come diventa difficile credere nella possibilità di riaprire una frazione (la seconda) cominciata 4-9. La Fidia, infatti, ha cominciato a giocare solo nella terza, sfruttando un servizio pungente, i cinque errori dai nove metri dei trentini e la continuità di Simeonov e De Marchi in attacco, ma nel finale, come accaduto domenica scorsa, l'Itas ha accelerato ed è andata a chiudere il match senza indugio. Un buon allenamento, nel complesso, che lancia la squadra di Stoytchev provvisoriamente in vetta da sola a pochi giorni dall'ultimo match prima della trasferta in Qatar. Rispetto all'incontro con Monza la bella novità è rappresentata dalla prova super di Jan Stokr, che si è gettato alle spalle la prestazione non brillante fornita contro i brianzoli, recitando, insieme a Juantorena, la parte del leone.

Il ceco è stato impalcabile a muro e in attacco ha cercato l'efficienza (+12) più del colpo risolutivo (45%), una pratica molto utile quando si può disporre di un muro come quello trentino. Nella passata stagione era stato il fondamentale meno efficace, questa invece è cominciata sotto un segno assai diverso e non solo per l'innesto di Djuric, che curiosamente ieri non ne ha raccolto nemmeno uno. Padova si è complicata la vita con una serie di errori in attacco che l'hanno azzoppata già in partenza e anche con alcune fatali indecisioni in ricezione, come quella di De Marchi, che sul 22 pari dell'ultimo set ha omaggiato Juantorena di un assist… a porta vuota. Al di là del difficile approccio psicologico al match, la Fidia ha sofferto la scarsa incisività del servizio, che ha raccolto la miseria di due ace in due partite, e di conseguenza anche le difficoltà del muro. Anche per questo il cambio palla dei ragazzi di Stoytchev ha funzionato alla grande, concedendo appena 9 break point nell'intero match ai patavini, che solo alla fine hanno trovato una certa continuità nell'attacco di palla alta. Stoytchev, anche in questa occasione, ha usato i cambi solo il minimo indispensabile. Probabilmente non vuole perdere nemmeno un minuto di gioco utile per raggiungere un buon assetto in vista del Mondiale. Per rifiatare ci sarà tempo in novembre.

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