Salute / Epidemia

Vaiolo delle scimmie (monkey pox) in calo, per i vaccini ed i comportamenti delle comunità omosessuali maschili

Anche in Italia un «picco» di contagi nel 2022, ora in forte diminuzione grazie alla consapevolezza del problema, lo studio vede coinvolta anche la  fondazione FBK

TRENTO. La causa principale del declino dell'epidemia di vaiolo delle scimmie (mpox), che si è diffusa in Italia tra maggio e novembre 2022, è stata la massiccia riduzione dell'attività sessuale (60-90%) all'interno delle comunità Msm (men who have sex with men, uomini che fanno sesso con uomini), maggiormente esposte al rischio di infezione. A dirlo è uno studio della Fondazione Bruno Kessler e del ministero della Salute, condotto in collaborazione con l'Università Vita-Salute San Raffaele, Indiana University, Northeastern University e University of Florida, pubblicato sulla rivista Nature communications.

Lo studio si è basato su un'analisi della rete di interazioni sessuali nella comunità Msm, incluse quelle avvenute all'interno di club e saune private, e della trasmissione familiare. Dopo una prima e relativamente breve fase di crescita, l'epidemia del 2022 - in cui sono stati osservati 920 casi confermati - è stata caratterizzata da una rapida decrescita. Tra le possibili cause prese in considerazione, di minor impatto rispetto alla riduzione dell'attività sessuale nelle comunità Msm, ci sono la campagna di vaccinazione iniziata l'8 agosto 2022 e l'immunità naturale acquisita dagli individui a maggior rischio. Lo studio dimostra anche l'importanza delle attività di tracciamento dei contatti, che hanno permesso di dimezzare il potenziale numero di infezioni grazie a diagnosi e isolamento precoci dei casi confermati.

La ricerca suggerisce anche come un sostanziale aumento della capacità di tracciare i contatti possa avere un ruolo determinante nel controllo rapido di nuove epidemie di vaiolo delle scimmie. Infine - si legge in una nota - lo studio indica che una campagna di vaccinazione che copra meno di un quarto della popolazione Msm, purché prioritarizzata sugli individui a maggiore attività sessuale, permetterebbe di prevenire completamente la recrudescenza di focolai di vaiolo delle scimmie nel medio termine.

"Questo studio dimostra l'importanza di agire sui comportamenti individuali per limitare la trasmissione di mpox, ad esempio con una puntuale e corretta informazione. Il persistere dello stigma sociale nei confronti delle comunità Msm pone invece un limite alle capacità di intervento, soprattutto per quanto riguarda le attività di tracciamento dei contatti, che sono fondamentali per il controllo", commenta Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler. 

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