Salute / Il caso

A Trento intervento di chirurgia robotica per curare un tumore della parotide

All'ospedale Santa Chiara, l'equipe di otorinolaringoiatria ha utilizzato le tecnologie più recenti per operare con estrema precisione una regione anatomica particolarmente delicata. Una tecnica che ha garantito anche un più rapido recupero al paziente

TRENTO. All'ospedale Santa Chiara di Trento una persona è stata operata con la robotica di ultima generazione, che ha permesso l'asportazione di un tumore del lobo profondo della parotide, la più importante delle ghiandole salivari.

Si tratta - informa la Provincia - di un innovativo intervento di chirurgia robotica dell'equipe di otorinolaringoiatria.

Tutte le fasi dell'intervento sono state effettuato tramite l'uso del robot Da Vinci, che ha permesso di operare con estrema precisione una regione anatomica particolarmente delicata per le strette connessioni con il nervo facciale, l'arteria carotide e la vena giugulare.

Rispetto alla tecnica tradizionale, l'uso del robot ha comportato una minore invasività e un minor trauma dell'area operata. L'intervento è stato effettuato dall'équipe diretta da Ottavio Piccin, in collaborazione con gli anestesisti diretti da Giacomo Bellani.

L'utilizzo del robot ha consentito un recupero più rapido del paziente, un minor dolore post operatorio e una durata limitata della degenza in ospedale, permettendo al paziente di rientrare rapidamente a casa e di riprendere le normali attività quotidiane. L'intervento chirurgico tradizionale avrebbe richiesto una osteotomia (recisione) dell'osso mandibolare, che può dare diverse complicanze sia funzionali, sia estetiche.

Nell'ambito dell'otorinolaringoiatria la tecnica robotica può essere utilizzata anche per la cura dei tumori maligni dell'orofaringe e anche per il trattamento di pazienti affetti da apnea ostruttiva del sonno.

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