Pandemia / L'allarme

Ospedali, molti pazienti in attesa di operazioni sono nei reparti covid perché scoperti positivi (asintomatici)

L'appello di Giarratano, presidente della Società italiana di anestesia: "Servono protocolli ufficiali e spazi dedicati: oggi dipende dalla aziende sanitarie, in alcuni casi vengono operati, in altri ci sono dilazioni pericolose mentre si occupano posti neri reparti dei malati covid"

LO STUDIO Rischio di contagio trascurabile fino a un metro di distanza con la Ffp2

TRENTO. La questione della classificazione dei pazienti in ospedale per covid oppure asintomatici e trovati positivi al ricovero dovuto ad altri problemi, non è solo una questione nominalistica, statistica ed eventualmente regolatoria rispetto ai cambi di fascia colorata.

Si tratta soprattutto, dicono sempre più numerosi i medici, anche di gestire chi è arrivato in ospedale per curare una patologia, che richiede magari un intervento chirurgico, e invece - pur senza sintomi specifici - finisce nel reparto covid in attesa di decisioni sulla procedura.

Col rischio che si perda tempo, oltre a confondere i dati fra degenti che hanno effettivamente sintomatologia covid (ben definita dalle schede Oms e ministeriali) e altri che risultano asintomatici (infatti non sapevano di essere positivi prima del tampone all'accettazione) e abbisognano invece di altra assistenza.

Invece di occupare posti nei reparti covid -dicono molti medici - questi ricoverati dovrebbero essere spostati in aree in cui oltre all'isolamento sia possibile il trattamento effettivo delle problematiche per cui sono arrivati in ospedale.

Ovviamente è la crescita dei casi, il boom di contagi Omicron, che sta facendo emergere questa nuova criticità, che riguarda in particolare i pazienti asintomatici che devono essere operati, ad esempio per tumore o frattura, ma che appunto risultano positivi all'ingresso in ospedale.

"È' una popolazione in crescita esponenziale - riferisce Antonio Giarratano, presidente della Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) -, per la quale servono protocolli e spazi dedicati che oggi non sono codificati, col risultato che ogni azienda si organizza come meglio crede: in alcuni casi vengono operati, in altri ci sono dilazioni pericolose, mentre si occupano posti in reparto destinati al covid critico. Servono indicazioni per evitare il caos".

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