Sanità / L'allarme

Virus respiratorio nei bambini, in pochi giorni serie di decessi in Italia. L'infezione si diffonde anche in Trentino, già registrati alcuni casi seri

Due neonati sono morti a causa del virus sinciziale a Napoli e a La Spezia, nel Lodigiano ha perso la vita una piccola di tre anni, mentre a Siena la stessa patologia è la causa più probabile del decesso di un bimbo della stessa età. Attesa per il 2023 l'autorizzazione a una nuova cura con anticorpi monoclonali

TRENTO. In Italia aumenta l'allarme per i casi gravi di virus sinciziale nei bambini, con problemi respiratori che possono portare anche alla morte.

Due piccoli, uno di cinque mesi e l'altro di undici mesi, sono morti tre giorni fa a La Spezia e a Castellamare per le conseguenze, secondo le prime ipotesi, di una insufficienza respiratoria acuta sostenuta da un'infezione da virus respiratorio sinciziale.

Altri due piccoli sono morti ieri, entrambi di tre anni: una bimba nel Lodigiano e un bambino a Siena.

Anche in Trentino si registra da alcune settimane un aumento della diffusione di questa malattia stagionale che può avere effetti pesanti soprattutto nelle fasce di età più giovane: a quanto è dato sapere, oltre a una serie di casi seri, vi sarebbero alcuni pazienti in cura in reparti specializzati fuori provincia.

Di fronte allarme creato da questa patologia, non solo in Italia, si accelera sul fronte terapeutico e nel 2023 dovrebbe ricevere il via libera in Europa il primo anticorpo monoclonale di nuova generazione, in grado di proteggere tutti i neonati dal virus, attraverso una profilassi  che abbatte drasticamente il rischio di ricovero

Mario Merlo, general manager di Sanofi Pasteur, spiega che il virus respiratorio sinciziale è un patogeno molto diffuso nei mesi freddi e che può essere molto pericoloso per i neonati e i bambini piccoli, nei quali può portare un alto rischio di ricovero per insufficienza respiratoria e disidratazione.

Inoltre, le ospedalizzazioni per questo virus riguardano, nel 93% dei casi, bimbi senza particolari fattori di rischio, come la prematurità.

Il recente decesso di neonati in Italia e la storia su Instagram pubblicata da Fedez e Chiara Ferragni dopo il ricovero della figlia, ha portato all'attenzione un problema nei confronti del quale i pediatri hanno lanciato l'allarmi, soprattutto in vista del prossimo inverno.

"Nello studio di fase 2, l'anticorpo monoclonale - sottolinea Merlo - ha mostrato una protezione del 78% dal rischio di ospedalizzazione, in base ai risultati pubblicati sulla rivista scientifica New England Journal of medicine (NEJM).

Si è appena concluso lo studio di fase 3, condotto su circa 3.000 neonati, che ha confrontato il farmaco con placebo e ha confermato i risultati. I dati saranno sottoposti all'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) nel 2023. Se tutto va bene, per il 2024 potrebbe essere autorizzato e disponibile in Italia".

Esiste oggi in Italia un monoclonale somministrabile in 5 dosi solo ai nati molto prematuri.

"Il nuovo anticorpo - spiega Francesca Trippi, direttore medico Sanofi Pasteur - oltre a essere monodose, è stato studiato su tutta la popolazione pediatrica sotto i 12 mesi di vita, perché si è visto che ricoveri per virus sinciziale riguardano in larga parte anche bimbi sani, senza fattori di rischio".

Il dottor Luigi Tarallo, primario del reparto di pediatria dell'ospedale San Leonardo di Castellamare, dove è deceduto il piccolo Giuseppe, spiega: ''Siamo purtroppo in presenza di una epidemia di bronchioliti, insufficienza respiratoria che colpisce i bambini molto piccoli e delle quali il virus sinciziale è il peggiore, il più pericoloso, che impegna maggiormente per le cure ma che rappresenta per i bambini un grave rischio, fino a poter determinare un esito infausto'.

Lo scorso anno - aggiunge il primario - non abbiamo avuto nemmeno un ricovero per questa patologia che solitamente si presenta nei mesi freddi di ogni anno.

Quest'anno, invece, forse per l'improvvisa apertura e l'eccesso di frequentazioni tra le persone, stiamo contando molti ricoveri persino in questo periodo ancora caldo dell'anno, quindi il fenomeno è anomalo''.

Ai genitori, il dottor Tarallo raccomanda di evitare che i bimbi troppo piccoli, al di sotto dell'anno di età, ''passino dalle braccia di un parente all'altro, evitare tanti baci di zii e amici, evitare fumo passivo per i bambini che vanno tenuti al riparo da rischi di contagio, in quanto questo virus si trasmette anche agli adulti, che ne diventano portatori talvolta asintomatici o manifestando solo un lieve raffreddore''.

Il primario afferma con rammarico che ''purtroppo le nostre raccomandazioni restano inascoltate''.

A maggior rischio sono i bambini nati prematuri o fragili per pregresse patologie.

Anche il piccolo Giuseppe di 5 mesi, era un bambino nato prematuro di un mese, anche se del tutto sano e tonico al momento del suo ricovero. ''Era un bambino tonico e che allattava al seno, purtroppo le sue condizioni sono precipitate e nonostante i nostri numerosi sforzi, con un grande coinvolgimento dei sanitari dell'ospedale, il bimbo è mortoo nel giro di pochissime ore'', racconta con dolore il primario Tarallo.

Al Sant'Andrea della Spezia un bimbo di 11 mesi è morto martedì scorso all'ospedale per un arresto cardiocircolatorio come conseguenza di un'infezione da virus respiratorio sinciziale.

I genitori si erano precipitati al pronto soccorso perché il figlio tossiva molto e faticava a respirare. Dopo il tampone antigenico covid, risultato negativo, il bimbo è stato ricoverato ma si è rapidamente aggravato.

Anche nel Lodigiano non è esclusa l'ipotesi di virus sinciziale come causa della morte della bimba deceduta improvvisamente lunedì scorso, a tre anni, a San Martino in Strad: la piccola ha smesso di respirare, senza poter più essere rianimata, a causa di un'acuta infezione polmonare. Quando ha avuto il malore, la bimba, a detta dei genitori, stava bene. Per identificare l'agente patogeno che ha portato al tragico epilogo verranno eseguiti, nei prossimi giorni, anche esami istologici specifici.

Anche a Siena la morte di un bimbo di tre anni sembra collegata al virus, ma si resta in attesa di conferme dai prossimi esami: il decesso è avvenuto martedì sera, in ospedale, dove il piccolo era stato portato la mattina per febbre alta e difficoltà respiratorie.

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