Cura del covid: a marzo l'anticorpo monoclonale di Gsk Vaccines

"Le nostre previsioni sono di avere questo monoclonare pronto per l'uso a marzo 2021. Per ora tutte le cose stanno andando secondo queste tempistiche, è chiaro che noi stiamo facendo ricerca e sviluppo, ed in questo settore bisogna sempre sapere che i fallimenti ed i ritardi sono sempre possibili ma cerchiamo di evitarli".

Lo ha detto Rino Rappuoli, direttore scientifico di Gsk Vaccines e coordinatore del progetto di ricerca sugli anticorpi monoclonali a Toscana Life Sciences in occasione della consegna del Pegaso d'oro da parte della Regione Toscana.

Rino Rappuoli ha poi aggiunto che Tls prevede di "fare qualche milione di dosi l'anno" negli "stabilimenti di Menarini.

La tecnologia e la ricerca generano prodotti ed i prodotti generano posti di lavoro qualificati". "Quindi quello che vedo - ha concluso - non è solo questo farmaco, ma una catena che se investiamo bene, se riusciamo a costruire su queste basi che ci stiamo costruendo creeremo molti posti di lavoro".

Sempre in Italia il gruppo del genetista Giuseppe Novelli, dell'Università di Roma Tor Vergata, sta collaborando con Pier Paolo Pandolfi, del Beth Israel Deaconess Medical Center dell'Università di Harvard, per chiedere l'autorizzazione alla sperimentazione clinica di tre anticorpi monoclonali sintetici capaci di bloccare la proteina Spike, principale arma cui il nuovo coronavirus invade le cellule.

Gli anticorpi monoclonali "potrebbero essere i primi farmaci intelligenti contro il virus", ha osservato Novelli, e "non sono in competizione con il vaccino". Gli anticorpi sono infatti farmaci destinati a chi ha la malattia, mentre il vaccino preventivo è destinato agli individui sani. Per Novelli sarebbe importante avere i farmaci in vista di ottobre, quando l'arrivo del freddo potrebbe far risalire il numero dei casi di Covid-19.

Le tre molecole, che sembrano avere un "altissimo potenziale applicativo e un alto potere neutralizzante", sono state selezionate grazie alla grande banca canadese di anticorpi ricombinanti, laTrac (Toronto Recombinanti Antibody Center). "Mostrano di avere i requisiti migliori, sono candidati fortissimi per diventare farmaci". L'idea è di organizzare uno studio clinico multicentrico fra Canada, india e Italia ed è in preparazione il dossier da presentare all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

La strada degli anticopri monoclonali specifici contro il sarsCoV2 è stata aperta a metà marzo con la scoperta del primo anticorpo monoclonale anti Covid-19 ottenuto dall'Università olandese di Utrecht. La molecola si chiama 47D11 e nei test in laboratorio si è dimostrata capace di neutralizzare il virus nelle cellule, attaccando la proteina Spike.

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