Tamponi, ai drive through del PalaTrento e di Rovereto arriva anche l'esercito

Anche in Trentino le forze armate sono al fianco della sanità pubblica nello sforzo di contenere la diffusione del coronavirus.

«Saranno due, uno a Trento e uno a Rovereto, i drive through gestiti dall’Esercito italiano in sinergia con l’Azienda provinciale per i servizi sanitaria nell’ambito dell'operazione "Igea", disposta dal ministro della difesa Lorenzo Guerini», si legge in un comunicato dell'Apss.

«Nel dettaglio prosegue la nota - il primo drive through difesa, operativo da oggi, è a Trento nel parcheggio del PalaTrento in via Fersina – località Ghiaie a Trento Sud mentre il secondo, attivo da venerdì, sarà allestito a Rovereto nel parcheggio del Follone. A regime i due drive through difesa saranno in grado di eseguire fino a 48 tamponi all’ora svolgendo l’attività dalle ore 8 alle ore 14 dal lunedì al sabato. L’operazione Igea si colloca all’interno delle misure di prevenzione che si stanno rapidamente ponendo in essere su tutto il territorio nazionale per arginare la seconda ondata dell’emergenza Covid-19 e questi nuovi presidi rappresentano, un supporto fondamentale che consentirà di velocizzare l’analisi dei tamponi alleggerendo il carico delle strutture.

Come per gli altri drive through l’accesso è su appuntamento, dopo prescrizione del medico di medicina generale con ricetta dematerializzata, attraverso il Cup online o la prenotazione da parte della Centrale covid dell’Apss. Il test viene effettuato restando seduti in macchina. È importante che le persone si presentino puntuali all’ora fissata, portando con sé la tessera sanitaria e indossando la mascherina che andrà abbassata al momento dell’esame per scoprire solo in naso».

Soddisfatto il direttore generale facente funzioni di Apss, Pier Paolo Benetollo: «A nome del Consiglio di direzione e della giunta provinciale ringrazio l’Esercito Italiano, in campo a supporto della sanità provinciale fin dai primi mesi dell’emergenza, per il loro importante contributo anche in questa delicata seconda fase dell’emergenza Coronavirus».

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