Francia: un ipotermia, resiste per 18 ore in arresto cardiaco

Un uomo di 53 anni, ritrovato da un passante semicongelato e inanimato sulle rive di un fiume nel sud della Francia, è stato rianimato in ospedale dopo 18 ore di arresto cardiaco. L'ipotermia, dicono i medici, lo ha salvato. Il fatto, avvenuto il mese scorso, è accaduto sulle rive dell'Orb, vicino a Beziers, nel sud: "era disteso, esanime quando lo hanno trovato - spiega alla radio France Info uno dei medici che lo ha soccorso - era in bradicardia, presentava un battito rallentatissimo. Ma aveva una forte ipotermia, che si era probabilmente prodotta gradualmente, durante la notte trascorsa all'aperto".

Mentre i soccorsi arrivavano, la temperatura è ulteriormente calata: "è arrivata a 22 gradi - dice il sanitario - una temperatura alla quale il cuore non può più funzionare. È entrato in arresto cardiaco mentre arrivavano i soccorsi. Gli è stato praticato subito un massaggio cardiaco, poi è stato collegato a una macchina, in tutto il tentativo di rianimarlo si è protratto per 5 ore". In rianimazione, l'uomo è stato messo sotto circolazione extracorporea, una tecnica che riossigena il sangue al di fuori del corpo e lo riscalda prima che venga reintrodotto. In condizioni normali, dopo 5 ore molti organi vanno in ipo-trasfusione, una sofferenza irreversibile per il flusso di sangue troppo ridotto. Ma a causa dello stato di congelamento, tali organi sono stati preservati.

"Abbiamo fatto ripartire il cuore - spiega il medico - soltanto dopo 18 ore, con una stimolazione elettrica, quando siamo riusciti a riportare a 32 gradi la temperatura". Il paziente sta bene, assicurano i medici, è ancora in osservazione, comunica regolarmente con medici e infermieri e scherza. L'equipe che lo ha seguito conta su un recupero completo.

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