Le Dolomiti di Lonely Planet Presentata oggi la guida

Dal Brenta al Friuli, i Monti Pallidi sono raccontati, fotografati e descritti da tre autori per la prima volta in una guida «Lonely Planet»: 366 pagine formano il volume «Dolomiti» opera di Giacomo Bassi, Denis Falconieri e Piero Pasini, prima guida interregionale mai realizzata dalla casa editrice EDT di Torino, partner italiano di Lonely Planet.


Dopo le «vetrine di Roma in dicembre e di domenica scorsa alla Bit di Milano, la guida viene presentata oggi nel territorio dolomitico, a Cortina d’Ampezzo (ore 18, Palazzo delle Poste) da due dei tre autori, Falconieri e Pasini, in dialogo con Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia, e Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco che ha collaborato alla realizzazione, con la moderazione del giornalista Francesco Chiamulera.
«A scandire la ripartizione del testo non sono le suddivisioni amministrative, ma i nove Sistemi dolomitici del Bene Unesco - informa la Fondazione - che diventano altrettanti nuclei, in stretta relazione tra loro, da dove si dipanano i percorsi proposti dagli autori».


Sistemi come «base narrante», paesaggi e geologia come valori chiave delle Dolomiti Unesco che gli autori hanno attraversato in lungo e in largo per illustrarne le straordinarietà e fornire informazioni per programmare una vacanza, d’inverno e d’estate. E quindi escursioni, attività per famiglie, manifestazioni, ospitalità, ristorazione, collegamenti, strade, impianti di risalita, piste da sci, ma anche i centri urbani come Trento, Bolzano, Belluno, secondo gli standard Lonely Planet.


«Un passo ulteriore verso la promozione comune del territorio - ci spiega Marcella Morandini - e uno strumento nuovo per chi vuole conoscere le Dolomiti in cui i tre autori, con scelte autonome secondo lo stile Lonely Planet, raccontano anche storie di ospitalità e di accoglienza. Sono soddisfatta di aver collaborato per presentare le Dolomiti in maniera congiunta facendone emergere le varie specificità».


«È stato un lavoro impegnativo - ci dice uno degli autori, il valdostano Denis Falconieri - nelle varie settimane trascorse nelle Dolomiti, sia d’estate che d’inverno. Complessivamente ho percorso 5 mila chilometri in auto e 200 chilometri a piedi, facendo migliaia di metri di dislivello per provare tutto ciò che viene descritto, dalle escursioni ai rifugi. Ho trovato sentieri curatissimi e ben indicati, ho salito la Marmolada dalla cresta ovest scendendo dal ghiacciaio e da Punta Rocca ho compreso l’arcipelago fossile, vedendo dall’alto gli atolli dolomitici. Come autore si viaggia in incognito ma tante persone disposte a raccontare il proprio territorio hanno cercato di darmi un valore aggiunto e ad un altro autore della guida è capitato di essere ospitato in una casa privata a causa della neve. Come in tutte le guide Lonely Planet - conclude - si cerca di far scoprire il territorio in maniera itinerante fornendo anche spunti e suggestioni. E le Dolomiti mi sono così piaciute che ho deciso di tornarci».

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