Asili nido e Tagesmutter Ecco i contributi provinciali

di Andrea Bergamo

Per il sostegno del servizio di asilo nido e Tagesmutter in Trentino la Provincia ha messo sul piatto oltre 25 milioni di euro che finiranno nelle casse dei Comuni. I fondi dedicati alle amministrazioni del territorio è confermato in 7.206,50 euro per ogni bimbo che frequenta il servizio di nido d'infanzia e 4,466 euro per ogni ora sostenuta del servizio di Tagesmutter.

Lo ha stabilito Piazza Dante nell'ultima seduta di giunta - su proposta dell'assessore con delega agli enti locali Carlo Daldoss - fissando una prima assegnazione nella misura dell'80% di quanto spetterà agli enti gestori, tenendo conto dell'acconto già liquidato. Via libera dunque alla liquidazione di circa 10,5 milioni. L'assegnazione a saldo è rinviata invece al 31 ottobre, sulla base della documentazione che gli enti gestori dovranno trasmettere a inizio autunno.

L'importo complessivo che riceveranno le municipalità trentine, sulla base dei dati stimati a inizio anno, comprende eventuali operazioni di conguaglio e risulta pari a 23,9 milioni per il servizio del nido d'infanzia ed a quasi un milione e mezzo di euro per il servizio Tagesmutter. In alcuni territori, i nidi familiari che accolgono i bimbi fino a tre anni nell'abitazione dell'operatore educativo, costituiscono un servizio essenziale per il sostegno delle famiglie che risiedono nelle località più periferiche. Un servizio che è invece alternativo all'asilo nido nei centri più popolosi.

In una precedente deliberazione dello scorso dicembre, la Provincia aveva assegnato agli enti gestori del servizio di asilo nido un acconto di 12,3 milioni di euro: per questo motivo gli importi relativi al 2017 sarà decurtata di questa somma.

Le operazioni di conguaglio riferite al 2016 evidenziano somme date in eccesso per le Tagesmutter a carico di diverse amministrazioni comunali. Somme che verranno recuperate. Laddove sia presente anche il servizio di asilo nido, Piazza Dante procederà al recupero di quanto assegnato in eccesso al cosiddetto nido familiare trattenendo una parte delle somme spettanti per le scuole della prima infanzia.
Questa operazione non sarà tuttavia possibile a Cimone, dove per il nido al Comune è stato assegnato in acconto un importo che è risultato superiore alla quantificazione per il 2017: la Provincia provvederà dunque al recupero della somma in eccesso, pari a 24.502 euro. Le altre amministrazioni in cui Piazza Dante sarà costretta a chiedere la restituzione delle somme sono Mori (584 euro), Fai della Paganella (1.339 euro), Carzano (183 euro), Calliano (1.254 euro) e Calceranica (2.679 euro). In totale i «prelievi» dalle casse comunali ammontano a 30.542,62 euro.

comments powered by Disqus