Chiude il negozio «La stanza di Audrey» «Niente crisi, semplicemente farò la mamma»

di Matteo Lunelli

In tempi di crisi la notizia della chiusura di un negozio è spesso legata a questioni economiche. Ma ci sono anche dei casi in cui le serrande abbassate sono sinonimo di felicità. Ad esempio alla «Stanza di Audrey», la piccola ma apprezzata boutique di piazza Lodron, un piccolo angolo di Londra nel cuore della città, che a fine aprile chiuderà. E lo farà per il motivo più bello: «A inizio maggio arriverà il mio secondo bimbo, il fratellino di Simone, che ha un anno e mezzo. Mi sono resa conto che con due bimbi non sarei riuscita a portare avanti l’attività, almeno non come la intendo io. Quindi, dopo quattro anni intensi e splendidi, dovrò chiudere». 

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Chiara Franco, milanese di 34 anni ma ormai trentina d’adozione, ha deciso di dare l’annuncio a modo suo: con fantasia e in modo innovativo. Martedì ha appeso un grande ed elegante cartellone in vetrina: «La mia vita è un bellissimo viaggio che sto costruendo giorno dopo giorno, fondato sui sogni, passioni e amore. Così è nata “La Stanza di Audrey”: da un sogno. Ma chi ha imparato a conoscermi sa che adoro i cambiamenti, quelli che rivoluzionano e sorprendono. A maggio diventerò nuovamente mamma. È un dono senza pari e ho scelto di dedicarmi a questa meravigliosa “attività”». 

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«Da quando ho messo il cartellone e ho pubblicato la foto su Facebook sono stata sommersa di messaggi e telefonate. E questa mattina una cliente è entrata in negozio in lacrime a salutarmi». In pochi anni Chiara Franco è riuscita a farsi conoscere molto in città. Merito dell’unicità del negozio, della sua parlantina, ma anche e soprattutto delle scelte fatte: «Da una parte gli abiti, alcuni “fruffrù” e colorati, rivolti alle ragazze, altri più semplici, per le signore. Tutti molto originali. Poi l’impostazione: volevo che fosse un posto dove sentirsi a casa, dove farsi consigliare e coccolare, dove bere un caffè. In negozio c’è sempre il mio cane Artù e anche Simone ha trascorso qui tanto tempo: lo portavo qui e le clienti lo coccolavano. E io, tra uno scontrino e l’altro, trovavo anche il tempo di allattarlo».  

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Una mamma multitasking, che ha vinto la propria scommessa: laureata in Economia alla Cattolica di Milano, un master in marketing e un lavoro sicuro e a tempo indeterminato come project manager in Giochi Preziosi. Ma una grande passione per la moda. E poi un amore, Alessandro Duca, a Trento. Allora ha mollato tutto, si è trasferita e ha realizzato il sogno di un negozio tutto suo, come voleva lei. Adesso un nuovo cambiamento ma, forse, solo temporaneo. «Ho già parecchie idee in testa, oltre a fare la mamma. Vorrei muovermi nel mondo delle consulenze o come personal shopper. Poi posso seguire eventi e sfilate, ma anche dare una mano ad altri negozi, per il layout o per il personale. A proposito: in questi anni ho scoperto che basta essere gentili. Dovrebbe essere la normalità per chi lavora con il pubblico, ma per la fretta, per l’umore, per la scarsa passione in quello che si fa, non è così. È un arrivederci, non un addio: vado solo a fare la mamma per un po’».

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