Montagne verdi: la neve si fa attendere Ma si scia ugualmente su piste perfette

Un Natale molto green, ma non nel senso ecologico del termine. E quindi, a dispetto della canzone, un «Christmas» ben poco white. Ormai da tre anni la musica in Trentino è la stessa: zero precipitazioni, temperature alte, cannoni in difficoltà ma gran parte delle piste comunque aperte, seppur immerse in un conteso molto verde e poco bianco. Gli operatori delle funivie di dieci zone del Trentino incrociano le dite e pregano per una nevicata, ma si dicono comunque soddisfatti per la qualità delle piste. 

Brocon.
Una situazione difficile, sia a causa delle precipitazioni, o meglio delle non precipitazioni, sia a causa delle temperature primaverili degli ultimi giorni. Circa il 60% del comprensorio è innevato, ma la politica è quella di usare la neve artificiale poco ma bene. Nella giornata di Natale i primi ingressi sono stati 400, mentre ieri sono triplicati, raggiungendo quota 1.500.
Panarotta.
Due seggiovie aperte più il campo scuola: una situazione non certo ottimale, ma comunque migliore rispetto all'anno scorso. A cause delle alte temperature in questi giorni i cannoni sono rimasti a riposo forzato, ma la speranza è che da questa notte possano riprendere a funzionare. Alla Vigilia e a Natale i passaggi sono stati molto pochi, ma l'auspicio è quello di recuperare nei prossimi giorni.
Folgaria.
Da sabato tutti gli impianti sono aperti e anche il 90% delle piste. Il giorno della Vigilia i primi ingressi sono stati 1.400, mentre a Natale 2.100. Il pienone è atteso dal 28 dicembre in poi, ma già ieri gli hotel hanno iniziato a riempirsi di turisti, soprattutto stranieri. I responsabili delle funivie sperano in una nevicata che possa cambiare il panorama e attirare un po' di «pendolari» dello sci e turisti italiani a caccia di un weekend sulle piste.
Pinzolo.
Il fine settimana natalizio è stato sottotono, ma le aspettative in vista del Capodanno e della prima settimana di gennaio sono alte. Colpa, anche, del calendario, che ha messo i giorni festivi in corrispondenza del sabato e della domenica. Il 35% delle piste sono aperte, ma si lavora soprattutto per completare il collegamento con Campiglio e Folgarida, per poter entrare nella skiarea «sci ai piedi».
Pejo.
Un fine settimana non dei migliori: i responsabili delle funivie parlano di un clima disastroso per poter mettere in piena funzione l'innevamento artificiale. Al momento il 70% delle piste sono aperte, ma si prega per un calo delle temperature. I primi ingressi, sommando Natale e Vigilia, sono stati 1.500, per circa 15.000 passaggi.
Bondone.
Cannoni fermi ancora per qualche giorno anche in Bondone, così Rocce Rosse e Gran Pista restano chiuse. Si scia solamente su Tre3, Montesel e Palon, ma da Trento Funivie fanno sapere che nel fine settimana e soprattutto ieri c'è stato un buon movimento di sciatori. Tra 24 e 25 i passaggi sono stati circa 12.000, per un totale di circa 1.000 primi ingressi.
Paganella.
Piste del carosello aperte al 90% mentre si tifa per il freddo al fine di aprire almeno due piste di rientro su quattro. Gli utenti sono contenti della neve, ma ovviamente il contesto di una lingua bianca tra il verde è ben poco suggestivo. I dati di passaggi e primi ingressi sono sono ancora ufficiali, ma dalla Paganella segnalano un +10% di stagionali emessi a nati in Trentino. Il totale delle tessere acquistate si aggira intorno alle 2.500.
Madonna Di Campiglio.
Non si riesce a innevare da qualche giorno, ma grazie al milione e duecentomila metri cubi di neve messa da parte le piste non hanno problemi. Gli impianti principali sono aperti, compresi i collegamenti sci ai piedi con Falgarida-Marilleva. Da ieri è partito l'assalto dei turisti ad alberghi e seconde case. Per quanto riguarda i numeri, il 24 ci sono stati 5.300 primi ingressi, mentre il 25 ben 6.200, per un totale in due giorni di 110 mila passaggi. Nella giornata di ieri un boom: poco dopo mezzogiorno gli ingressi erano ottomila.
Val di Fassa.
L'80% delle piste e il 90% degli impianti sono aperti, compresi tutti i collegamenti. La neve non è ancora scesa naturalmente e tutto il bianco che si vede è artificiale. I dati del fine settimana non ci sono ancora, ma dal 3 al 25 dicembre in tutto il comprensorio fassano si regista un +6% dei passaggi ma un -1% dei primi ingressi. E tra ieri e oggi è atteso l'arrivo di gran parte dei turisti, che riempiranno le strutture alberghiere della zona.
Alpe Cermis.
Da ieri tutte le piste sono aperte grazie al lavoro dei cannoni, che sono rimasti in funzione anche negli scorsi giorni. Nella parte alta dell'alpe si segnala la neve anche un po' fuori dalla classica lingua bianca immersa nel verde.

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L'ESPERTO

«Come si scia? La neve è ottimale, veramente perfetta». L'ex sciatore professionista Gianluca Grigoletto non ha dubbi e promuove a pieni voti il lavoro svolto sulle montagne della provincia.
Come l'anno scorso in Trentino la neve non arriva, ma ovviamente il turismo non si può fermare e nelle località di montagna si sfrutta l'innevamento artificiale, più costoso e dannoso per l'ambiente, ma utile per far girare l'economia. I risultati di tutta questa fatica sono comunque molto buoni, visto che i turisti arrivano (o meglio arriveranno considerato che il boom è atteso tra oggi e l'Epifania) e che praticamente tutti gli impianti sono in funzione.
È vero quello si dice, le piste sono buone?
«Più che buone direi. La neve è veramente ottimale, facile e bella, dura e ben battuta. Grazie al caldo non si formano lastre di ghiaccio e quindi si riesce ad andare alla grande. Personalmente sono stato a Folgaria e a Madonna di Campiglio, dove gli impianti sono praticamente tutti aperti, e confermo voti altissimi per quello che ho trovato».
Quindi l'innevamento artificiale funziona.
«Certamente. Ma non dimentichiamo che in fin dei conti si tratta sempre di neve artificiale, perché anche quando arriva quella naturale questa viene comunque miscelata con quella creata dai cannoni».
Un esperto sciatore e un ex campione valuta soprattutto dal punto di vista tecnico le piste, ma forse i turisti cercano anche altro.
«Il panorama bianco è indubbiamente suggestivo e di aiuto per la promozione turistica, ma credo sia necessario guardare il bicchiere mezzo pieno: in queste prime settimane di apertura si può andare in montagna senza patire il freddo e ghiacciarsi i piedi, le mani e la faccia, ci si può abbronzare e si può tranquillamente pranzare all'aria aperta, nei rifugi o con un panino. Anche questi aspetti vanno valutati: il clima è malato, ormai lo sappiamo, ma si può andare a sciare comunque e divertirsi su piste perfette».
Però tutti sperano in qualche precipitazione a breve.
«Secondo me il messaggio che deve passare è che da noi in Trentino si scia bene e che non stiamo certo aspettando le precipitazioni per poter permettere agli appassionati di pennellare qualche curva. Naturalmente pioggia e neve fanno bene per i bacini e per la natura, oltre che per rendere il panorama da cartolina».
Anche quest'anno, quindi, riusciremo a «cavarcela» e sarà una buona stagione per appassionati trentini e per turisti?
«Lo ribadisco, la situazione in pista è molto bella. Il panorama da fiaba, è inutile girarci intorno, non c'è ma le temperature permettono di fare altre cose in montagna e di potersi godere comunque una giornata sugli sci o una settimana bianca nelle nostre splendide località».

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