Sesso, consulenze gratuite per la settimana del benessere

Rimettere al centro il benessere sessuale, diffondendo una conoscenza adeguata delle tematiche legate alla sessualità. Questo l’obiettivo della settimana del benessere sessuale, giunta quest’anno alla terza edizione, organizzata dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (Fiss).

Fino all’8 ottobre consulenze gratuite, conferenze, seminari e sportelli nelle scuole organizzati in tutta Italia, all’insegna dello slogan «Sessualità: un’emozione da vivere», che evidenzia come lo scopo dell’iniziativa - che ha il patrocinio del ministero della Salute - sia di aumentare l’attenzione verso l’educazione sessuale e affettiva in Italia.

Durante la settimana, gli iscritti alla Federazione aderenti all’iniziativa apriranno gli studi per offrire consulenze gratuite nelle diverse regioni italiane.

L’appuntamento darà modo, a coloro che non hanno mai sentito la spinta a rivolgersi a uno specialista, di cogliere l’occasione per condividere ad esempio, la preoccupazione di vivere un rapporto critico di coppia, richiedere aiuto, ma anche provare a sciogliere dubbi, perplessità o curiosità inerenti la sessualità.

Sul sito della Federazione (www.fissonline.it) è possibile scegliere il professionista più vicino a casa, fra gli oltre 200 che hanno aderito, per programmare una seduta gratuita.

L’approccio raccomandato dagli specialisti prevede un percorso integrato che affianca la terapia sessuologica alle cure mediche per curare le eventuali cause organiche. Partendo dall’idea che cultura e consapevolezza del benessere sessuale partono sin dalla prima adolescenza, la Fiss attiverà inoltre durante la settimana anche degli sportelli d’ascolto in alcune scuole.

«Quando una coppia vive dei problemi legati alla sfera della sessualità e della relazione, e spesso questi due aspetti vanno insieme, necessita di un aiuto specialistico che sappia cogliere e rispondere alle diverse componenti delle difficoltà incontrate - sottolinea la presidente della Federazione Roberta Rossi - Le figure sanitarie non gradiscono parlare di sessualità, perché pensano sia un aspetto intimo della persona, e questo non parlarne genera delle difficoltà anche nel paziente.

Il sessuologo, proprio per la sua formazione, è la figura che meglio sa accogliere e rispondere alle tematiche della sessualità sia in ambito medico che psicologico».

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