Elisoccorso in affanno Aiuti dalle altre province

di Franco Gottardi

Sabato scorso è stata una giornata difficile per l'elisoccorso trentino. Difficile perché ai tantissimi interventi richiesti si è dovuto far fronte con un solo elicottero attivo e funzionante. Un compito impossibile in alcuni frangenti, tanto che la protezione civile trentina ha dovuto chiedere un sostanzioso aiuto a quelle delle province vicine, facendo intervenire in diversi momenti della giornata gli elicotteri di soccorso di Bolzano, Verona, Belluno e Brescia. Una debacle per una organizzazione come quella trentina che vanta una dotazione all'avanguardia con due Agusta e un Dauphine.

La cosa non è sfuggita al consigliere provinciale Claudio Cia, che ha predisposto una question time che verrà presentata in occasione del prossimo consiglio. «A mio modo di analizzare i fatti, - scrive Cia - non è una scelta saggia perseverare nel ritenere preminente il mezzo elisoccorso per le emergenze territoriali e tutti i trasferimenti urgenti dagli ospedali periferici. Il rischio è proprio quello di trovarsi in un weekend di primavera con un solo elicottero a dover gestire l'imprevedibile susseguirsi di fatalità. Ricordo che a Trento i costi sono esorbitanti: solo nel 2013 oltre 11 milioni di euro, rispetto ai 2,2 milioni per la Provincia di Bolzano, paragone costruito a parità di numero di interventi. Viene spontaneo domandarsi se vi siano anomalie gestionali o altrimenti ascrivibili alla carenza di organico.»

La risposta arriva dal comandante Bruno Avi, veterano degli elicotteristi in forza al nucleo, che spiega la situazione di sabato come la somma di coincidenze. È successo che uno dei tre elicotteri in questo periodo è a Milano per la revisione annuale, una procedura che deve essere fatta presso la casa madre e che porta via di solito almeno tre settimane. E l'intensa attività della scorsa settimana ha fato sì che proprio sabato un altro mezzo ha raggiunto la soglia delle 150 ore di volo che obbligano ad uno stop tecnico per una revisione generale più leggera, effettuata in questo caso in casa, nell'hangar di Mattarello, ma che dura generalmente un paio di giorni.

«Ci dispiace molto - spiega Avi - che i due stop obbligatori si siano sovrapposti e vi assicuro che di solito ci facciamo in quattro per garantire sempre la funzionalità di due mezzi. Purtroppo è capitato proprio in un giorno in cui c'è stato un gran daffare e siamo stati costretti a chiedere aiuto alle altre province. Di solito capita il contrario perché, a parte Bolzano, loro hanno invece un solo elicottero a disposizione e spesso ci chiedono una mano. Stavolta è andata così ma a mezzogiorno di domenica anche il secondo velicolo era pronto per volare e l'emergenza è stata superata».

La scelta di effettuare in questo periodo la revisione lunga di uno dei mezzi è stata presa proprio perché di solito i mesi in cui statisticamente c'è meno movimento sono la fine di novembre e aprile e maggio. «Invece in questo periodo ci hanno chiamato più del solito. Ci dispiace ma purtroppo è andata proprio come afferma il consigliere Cia, non c'è nulla da nascondere» chiosa il comandante Avi.
In ogni caso la settimana prossima anche il terzo mezzo sarà a posto, pronto per tornare a volare.

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