Salute, il virus Zika alle porte dell’Africa

Il virus Zika è arrivato alle porte dell’Africa ed è necessario rafforzare la preparazione in questo continente. Lo afferma una nota dell’ufficio africano dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) a seguito dei test che hanno confermato che il virus che ha provocato i casi riscontrati a Capo Verde proviene dal Sud America ed è quindi dello stesso ceppo di quello che ha causato l’epidemia, veicolata soprattutto con le punture di zanzara.

«La scoperta è preoccupante - commenta Matshidiso Moeti, direttore regionale per l’Africa - perché è una prova ulteriore che l’epidemia si sta espandendo al di là del Sud America.

Questa informazione servirà per aiutare i paesi africani a rivalutare i propri livelli di preparazione». Fino a questo momento a Capo Verde ci sono stati 7.557 casi di Zika, con almeno tre casi di microcefalia che potrebbero essere legati al virus. Se sbarcasse in Africa continentale per il virus sarebbe in realtà un ritorno visto che per la prima volta è stato isolato nel 1947 in Uganda, anche se solo il ceppo asiatico è responsabile dei problemi neurologici riscontrati negli ultimi mesi.

Dall'altra parte del mondo si registrano casi di infezione: circa 300 donne incinte negli Stati Uniti e a Portorico potrebbero essere state contagiate dal virus Zika. A renderlo noto oggi sono i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc). L'agenzia degli esperti del governo Usa ha fatto sapere di stare monitorando 157 donne in gravidanza negli Stati Uniti, e 122 a Portorico, probabilmente infette con il virus. Zika è stato associato alla nascita di neonati con microcefalia. I Cdc precisano inoltre che i risultati dei controlli verranno pubblicati nei rapporti futuri.

 

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