Oms, nel mondo 3,2 miliardi di persone a rischio malaria

Giornata mondiale, progressi ma ancora molta strada da fare

Nonostante i progressi degli ultimi anni, con la mortalità diminuita del 60% dal 2000 a oggi e lo status di "malaria free" ottenuto dall'Europa pochi giorni fa, 3,2 miliardi di persone sono ancora a rischio di contrarre la malattia, che fa più di 400mila morti ogni anno. Lo ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che celebra oggi il World Malaria Day.

Secondo il rapporto pubblicato oggi l'obiettivo di eliminare la malaria da almeno 35 Paesi entro il 2030 proclamato l'anno scorso è raggiungibile. Sono otto i Paesi fuori dall'Europa che nel 2014 hanno riportato zero casi, mentre altri otto ne hanno avuti meno di cento e 12 tra cento e mille. Lo scorso anno sono però stati riportati 214 milioni di nuovi casi in 95 Paesi. "L'efficacia degli strumenti usati finora è minacciata - scrive l'Oms -. La resistenza delle zanzare agli insetticidi è in aumento, così come quella del parassita a uno dei farmaci più usati. Per nuovi progressi servono nuovi strumenti che ad oggi non esistono, oltre a un miglioramento di quelli esistenti".

In Italia, ricorda Stefano Vella, vicepresidente di Friends of the Global Fund Europe ed esperto di Salute globale dell'Istituto Superiore di Sanità, la malaria è stata debellata nel 1970, ma può sempre tornare se non verrà eliminata dal resto del mondo. "L'estrema globalizzazione dei nostri giorni - avverte Vella - consente spostamenti di persone, cose e anche di malattie, prima impensabili. Per questo è importante il ruolo del Fondo Globale che da solo a livello internazionale garantisce la metà dei finanziamenti mondiali per la lotta contro la malaria, l'80 per cento di quelli contro la tubercolosi e oltre il 20 per cento destinati all'Aids e ha contribuito a salvare milioni di persone nel mondo".

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