«Sindrome del bambino scosso» rischio di morte per 3 bimbi su 10

La Shaken Baby Syndrome, ovvero "sindrome del bambino scosso" (oggi indicata con AHT), indica quelle forme di abuso legate a violento scuotimento del bambino con conseguente trauma sull'encefalo e successive sequele neurologiche. Da un recente studio condotto in Scozia, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Svizzera, si evince che l'incidenza di AHT sarebbe di 14.7-38.5 casi/100.000 bambini. Il 25-30% delle piccole vittime muore e solo il 15% sopravvive senza esiti.

In Italia non esistono dati certi sul fenomeno, si ritiene che l'incidenza possa essere di 3 casi ogni 10.000 bambini di età inferiore ad un anno, ma il dato potrebbe spaventosamente rappresentare solo la punta di un grande iceberg sommerso.

«Il neonatologo deve sempre aver presente la sindrome del bambino scosso, poiché questi casi di violenza sono meno rari di quanto si pensi e non possono sfuggire al sospetto del medico, che deve denunciare il reato alle autorità, come previsto dalla legge - afferma il Presidente della Società Italiana di Neonatologia Mauro Stronati -. Ma ha anche l'obbligo di informare adeguatamente i genitori sui danni che uno scuotimento può provocare. In molti studi si dimostra, infatti, come i genitori dichiarino di scuoterei loro figli solo per calmarli, inconsapevoli della gravità di un simile intervento. Una corretta e completa informazione ai genitori e alle famiglie è quindi importante affinché un gesto, a volte inconsapevole o addirittura benevolo, non si trasformi in un grave danno per il neonato».

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