Gli italiani mangiano sempre più fuori casa. Nel 2015 spesi 76 miliardi

Non solo la classica gita fuoriporta la domenica con tutta la famiglia, o lo spuntino nella pausa pranzo in città, ora c’è anche l’apericena mentre lo street food registra un boom inaspettato. Insomma gli italiani, e può essere considerato un piccolo segnale di inversione di tendenza rispetto agli anni della crisi, mangiano sempre di più al ristorante o simili, tanto che la spesa per mangiare fuori casa nel 2015, secondo un’analisi della Coldiretti, è salita a 76 miliardi, pari ad oltre 1/3 del totale (35%) dei consumi alimentari di quasi 220 miliardi di euro.

La spesa in ristoranti, trattorie, agriturismi, mense, pizzerie o bar negli ultimi dieci anni è aumentata del 28% con gli italiani che sono tornati a mangiare fuori dopo gli anni della crisi segnati da una storica riduzione, anche se sono cambiate profondamente le modalità di consumo. Nel 2015 il pranzo si conferma - precisa la Coldiretti - come il pasto principale e in oltre sette casi su dieci viene consumato fra le mura domestiche ma la percentuale scende tra gli uomini di 35-44 anni ad appena il 51% secondo l’Istat.

Mangiare fuori casa è in alcuni casi una necessità dettata dai ritmi del lavoro ma sempre più spesso è anche l’occasione di svago o di un esercizio di libertà che porta a sperimentare nuovi modelli di cucina.
In questo senso va letto il successo dello street food costituito da quegli alimenti già pronti per il consumo, che sono preparati o venduti soprattutto in strada. Una abitudine che, secondo la Coldiretti, ha contagiato 35 milioni di italiani perchè concilia l’esigenza del risparmio con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici da poter gustare proprio in strada passeggiando, dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini ma anche cibi internazionali come gli hot dog o quelli etnici come il kebab, in netto calo rispetto al passato.

Un fenomeno del tutto nuovo e quello dell’apericena, ovvero il mixage tra il rito dell’aperitivo e un pasto propriamente detto, di solito la cena, che è diventato in molte città un appuntamento centrale tra i giovani. A fare da apripista sono stati alcuni contesti del nord ma la nuova formula si è andata diffondendo un po' ovunque nel territorio nazionale anche grazie alla molteplicità di offerte messe a disposizione dei locali. Un modo - prosegue Coldiretti - anche per assaggiare e imparare a conoscere i diversi tipi di vino di cui è particolarmente ricca l’Italia, ma anche per gustare formaggi, salumi, olive o anche semplicemente pizzette speciali, il tutto a costi estremamente contenuti. Non mancano casi in cui vengono organizzate serate a tema con prodotti a chilometri zero del territorio o prove di degustazioni su vini territoriali.

Il rinnovamento, sempre secondo la Coldiretti, che non riguarda solo i bar ma anche i ristoranti dove tra le novità si segnala la scelta di molti chef che preparano i proprio piatti utilizzando gli ingredienti dell’orto che si impegnano a coltivare personalmente o con l’aiuto degli agricoltori, come nel caso dei mercati di Campagna Amica.

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