Gli amici della bici bocciano la città

di Stefano Piffer

Con l'arrivo della bella stagione gli amanti della bicicletta stanno tirando fuori la due ruote dalla naftalina. Il Trentino ha sempre avuto un occhio di riguardo per le piste ciclabili, con oltre 430 chilometri disseminati in tutta la Provincia, tassello importante per sviluppare quel turismo cicloturistico che pare prendere sempre più piede. La Fiab, Federazione Italiana Amici della Bicicletta evidenzia come, a livello nazionale, il 2013 sia stato l'anno dei record visto che si è rivelato il primo in cui sono state vendute più biciclette che auto, cosa mai successa dal secondo dopoguerra a oggi.


Tuttavia, nonostante il Trentino si piazzi da anni ai vertici in Italia per numero e attenzione al mondo del pedale, le problematicità non mancano quando ci si concentra sul capoluogo. La sezione locale Fiab, le scorse settimane si è riunita nell'assemblea annuale, rivelando un sodalizio in continua espansione che in un solo anno è passato dai 61 soci del 2013 ai 158 del 2014. Una delle referenti, Manuela Demattè, evidenzia le cose che non vanno.


«Ad essere sinceri, a livello provinciale le cose procedono abbastanza bene. Le piste sono presenti in tutte le valli e attualmente mancano solamente i collegamenti che dalla città portano a Pergine e in Valle dei Laghi. Che non è una carenza da poco, ma per il resto potremmo essere abbastanza soddisfatti se pensiamo al contesto generale». Se invece si pensa a Trento? «Qui le cose vanno meno bene. Hanno appena inaugurato la Gardolo - Melta - Trento Nord, ma è stata sospesa un'opera importante come la Povo - Villazzano. Ma il vero problema sono i collegamenti».


In che senso? «In generale, la decisione pare essere quella di aggiungere pezzi per rispettare il progetto del 1990 che prevedeva la realizzazione di 25 chilometri di piste ciclabili a Trento. Però l'esistente non viene migliorato e le connessioni continuano a mancare. Ci sono ciclabili che terminano nel nulla e che costringono a usare le strade "normali". L'amministrazione, su nostro sollecito, ha aggiunto gli attraversamenti ciclabili che mancavano ma sono piccole cose. Noi chiediamo ad esempio che accanto alle strisce pedonali siano aggiunti i quadrotti dedicati alle biciclette, soprattutto se collegano due pezzi di ciclabile».


E questi mancano? «Sono stati messi in via Piave o viale Rovereto, ma manca il colore sulle piste, mancano rastrelliere, così come manca il doppio senso di marcia in centro. Prendiamo via Roccabruna: sarebbe abbastanza larga, eppure attualmente non potrebbe esser percorsa da via S.S. Trinità verso piazza Vittoria». Però le opere procedono. Si sta lavorando in questi giorni anche in via Fogazzaro. «Sì ma quell'operazione rientra nel progetto della ciclabile lungo le arcate della ferrovia della Valsugana, un chilometro e mezzo da via Muredei a via Gocciadoro. Le operazioni vanno avanti a rilento e temo che la causa sia la sospensione dei finanziamenti».

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