È già tempo di saldi: caccia alle grandi occasioni

di Fabia Sartori

Con i saldi del mese di gennaio in città arrivano le «grandi occasioni»: da una settimana molti punti vendita di abbigliamento applicano riduzioni sul prezzo pieno che vanno dal 20% al 70%. Una famiglia di tre persone che dovesse rifarsi l’intero guardaroba per andare a divertirsi sulle piste da sci con tanto di giacca a vento e pantaloni da neve, pile e guanti può arrivare a risparmiare anche 600 euro su una spesa totale che, senza alcuno sconto, supererebbe i 1.400 euro. Sorride il portafoglio di coloro che amano l’abbigliamento outdoor, utile per recarsi in montagna o passeggiare comodamente in città: in questo caso rimangono in tasca circa 600 euro su un’ipotetica spesa non scontata di quasi 1.700, ovvero circa il 37%.

E gli ottimi affari non si concludono solamente nei negozi di sport della città. Basti pensare che la stessa famiglia di tre persone (madre, padre e un figlio) può indossare nuovi capi d’abbigliamento invernale con un risparmio di circa 350 euro in riferimento ad una spesa totale (senza saldi) di oltre 1.100 euro. Si tratta del 31% circa.

I valori riportati sono stati elaborati a partire da una simulazione che ha preso in considerazione alcuni negozi di abbigliamento casual e sportivo della città: per diverse tipologie di indumenti si è analizzato il costo prima dell’applicazione del tasso di sconto, ed il prezzo di vendita a seguito della «sforbiciata» post natalizia. Per ovvi motivi non tutti i negozi della città sono stati interessati e nemmeno i capi di abbigliamento: si tratta di un rilievo a campione.
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Il «viaggio» tra scontrini e codici a barre parte dalle piste da sci. Ovvero nei negozi di abbigliamento sportivo, in cerca delle migliori soluzioni per divertirsi sulla neve. Allo Sportler di via Mantova un papà deve investire almeno 340 euro per l’acquisto di giacca e pantaloni da sci, pile e guanti. Non male se si pensa che a prezzo pieno i quattro articoli sfiorano i 570 euro. Molto simili le cifre che deve sborsare la mamma, per un totale di circa 670 euro. Cui si devono aggiungere 160 euro in media per ogni figlio: nel caso di un solo ragazzo o ragazza l’investimento complessivo per viaggiare «caldi» sulle piste raggiunge gli 830 euro. E pensare che il tutto sarebbe costato 1.400 euro.

Per le famiglie con maggior disponibilità di denaro esistono anche indumenti sportivi decisamente più costosi. Restiamo in via Mantova, ma il discorso sarebbe analogo presso Longoni Sport di via Brennero. Marche decisamente altisonanti richiedono un maggior dispendio di contanti. In questo caso la merce scontata (sempre in una famiglia di tre persone) può arrivare a totalizzare una spesa complessiva di 1.570 euro. Che, certo, sono notevolmente meno dei 2.150 che l’ipotetico padre spenderebbe per attrezzare i suoi cari in tempi di prezzi pieni. Ma la spesa si rivela decisamente più impegnativa rispetto alla precedente, con un investimento superiore di circa 740 euro. Va sottolineato (almeno per quanto accade allo Sportler) che lo sconto medio in questo caso è del 25%, considerando che le cifre per l’abbigliamento dei giovani sono sostanzialmente simili.

Anche per l’attrezzatura da sci non mancano le occasioni: scarponi da 550 euro o 580 euro arrivano a costare rispettivamente 470 e 520 euro grazie ai tassi di sconto applicati. E non mancano offerte sugli sci che possono partire da 960 e scendere a 729 euro, oppure raggiungere i 344 euro quando il prezzo pieno era di 574 euro.

Non ci si stupisca delle buone frequentazioni dei negozi di abbigliamento casual. Per fare un esempio MaxMara di piazza Cesare Battisti ha percentuali di ribasso fino al 70% per cambio gestione. Mentre i «nuovi arrivi» H&M e Stradivarius di via Oss Mazzurana taglieranno sui prezzi alla vendita solo a partire da oggi.

Da sottolineare che la spesa media necessaria per vestire l’ipotetica famiglia di tre persone (con piumino e maglia, camicia e pantaloni) nei negozi del centro può raggiungere i 750 euro contro i 1.100 dell’«alta stagione», con mamma e papà che sborsano 340 euro a testa ed il figlio circa 70. Mediamente lo sconto sui capi è del 30%. Nel grandi magazzini di stile Oviesse il risparmio scende a 180 euro (rispetto ai 350 dei negozi del giro al Sas), ma cala parecchio anche la spesa «in saldo» da sostenere che si attesta sui 240 euro.

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