Bud Spencer, rock per «Sot ala zopa»

Fra i gruppi che segneranno l'edizione 2014 di «Sot ala zopa», il festival che si terrà venerdì e sabato a Tonadico, in Primiero, insieme a Linea 77 e agli Zen Circus è previsto anche il ritorno dei Bud Spencer Blues Explosion, già presenti al festival tre anni fa. I Bud Spencer Blues Explosion, on stage sabato sera, sono il più infuocato e corroborante duo dell'indie rock tricolore

Fra i gruppi che segneranno l'edizione 2014 di «Sot ala zopa», il festival che si terrà venerdì e sabato a Tonadico, in Primiero, insieme a Linea 77 e agli Zen Circus è previsto anche il ritorno dei Bud Spencer Blues Explosion, già presenti al festival tre anni fa. I Bud Spencer Blues Explosion, on stage sabato sera, sono il più infuocato e corroborante duo dell'indie rock tricolore. Adriano Viterbini  e  Cesare Petulicchio  sono pronti a travolgere il pubblico della kermesse organizzato i ragazzi dell'associazione Aguaz con le canzoni del loro terzo lavoro «BSB3» da cui ha preso le mosse la nostra intervista con i due musicisti.
 

Cosa rappresenta per voi questo terzo disco?
«È il disco riuscito, equilibrato, netto e definito che avremmo voluto fare. Riuscire ad ottenere i risultati immaginati quando le canzoni erano solo una bozza, è un grande risultato. Grazie al lavoro di sala prove e al supporto di Giacomo Fiorenza in studio abbiamo fermato una chiarissima idea di ciò che siamo dal vivo e che ci piace ascoltare su un vinile».
 

Dal punto di vista del sound come lo definireste se confrontato con i vostri lavori precedenti?
«Sicuramente ha un impatto molto più simile al live rispetto ai dischi precedenti, che spesso eravamo costretti a riarrangiare per eseguirli dal vivo. Per ottenere ciò c'è stato molto lavoro di pre-produzione. È un disco che riflette quello che i Bud sono ora sia come suono che come influenze. Questa penso sia la cosa più importante».
 

Sembra un album diretto ed impetuoso: c'è un filo conduttore che lega le diverse tracce oppure ogni brano va letto a sé?
«Probabilmente nei titoli si ritrova spesso il tema religioso, un po' soul e gospel , e in fondo i brani si susseguono senza troppi alti e bassi, cercando proprio un equilibrio di ascolto... necessario per un terzo album, forse più adulto... come del resto anche noi. Abbiamo le idee molto più chiare su cosa ci piace e su cosa non ci piace».
 

E questa copertina, divina, cabalistica?
«È un' idea nata assieme alle curatrici di tutta l'immagine coordinata, che sono Francesca Pignataro e Ilaria Magliocchetti Lombi. Avevamo già in mente di sfruttare il fatto che fosse il terzo disco e quindi giocare sul significato magico della numerologia. Abbiamo poi voluto associare il deserto, in quanto molte influenze nei brani vengono da lì. Ed infine abbiamo "dissacrato" il tutto e, se vogliamo, "italianizzato" con il nostro triangolo gastronomico: il tramezzino appunto. Sì, lo so, a prima vista non sembra fatto di pane».
 

Com'è stato lavorare con Alex Infascelli nel video di Duel?
«Abbiamo realizzato un sogno, cercavamo un artista visivo, che facesse parlare la propria arte, decentrando la band (non appariamo mai nei video di Duel e Miracoli), che facesse parlare le immagini. Alex ha portato i brani su un altro livello, ampliando le chiavi di lettura, rendendo la percezione del disco molto affascinante».
 

Parliamo di live: cosa si deve aspettare il pubblico trentino sabato?
«Un viaggio sonoro. Un'ora e mezza di rock duro e psichedelia».
 

Vi sentiti mai «limitati» dal fatto di essere un duo intendo escludete a priori l'idea di allargare la vostra line up?
«Mai limitati: la nostra è una condizione che affina l'ingegno e crea soluzioni alternative che nel mondo del rock sono vero ossigeno!! Continuiamo così finche sentiremo ancora l'esigenza di sperimentare questa formula».

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