Il premio Nobel della chimica ai meccanici del Dna

Lo svedese Thomas Lindahl, l’americano Paoul Modrich e Aziz Sancar, di origine turca e cittadino americano sono i Nobel per la Chimica 2015.

Lo svedese Tomas Lindahl, 77 anni, è nato nel 1938 a Stoccolma, dove lavora nell’Istituto Karolinska. Ha insegnato Chimica e fisiologia medica nell’università di Gothenburg dal 1978 al 1982. È direttore del gruppo di professori emerito dell’Istituto Francis Crick e direttor emerito del Centro per la Ricerca sul cancro britannico presso il Clare Hall Laboratory.

Paul Modrich, 69 anni, è cittadino americano. Nato nel 1946, ha studiato nell’università di Stanford e lavorato nello Howard Hughes Medical Institute ed professore di Biochimica nella Duke University School.

Aziz Sancar, 69 anni, che ha la doppia cittadinanza turca e americana, è nato in Turchia, a Savur, nel 1946. Ha studiato negli Stati Uniti, a Dallas, ed è professore di Biochimica e biofisica nell’università del North Carolina.

Il Nobel premia quest’anno la scoperta della «cassetta degli attrezzi» per riparare il Dna che si trova all’interno delle cellule. I tre ricercatori hanno avuto il merito di ricostruire il modo in cui le cellule riescono a riparare i danni che avvengono nel Dna. Le loro scoperte hanno aperto la strada a nuove cure anticancro.

Il meccanismo premiato con il Nobel è quello che permette alle cellule di mantenere in equilibrio l’informazione genetica che le controlla, salvaguardandola dalle «aggressioni» esterne che potrebbero alterarla, come quelle provocate da raggi ultravioletti, radicali liberi o sostanze cancerogene. Lo stesso kit di strumenti permette alle cellule di riparare anche i danni che avvengono spontaneamente nella molecola della vita. Quest’ultima, infatti, è intrinsecamente instabile.

Tutte insieme, le insidie esterne e le mutazioni spontanee possono provocare migliaia di trasformazioni ogni giorno. Senza contare gli errori che avvengono ogni volta che la molecola del Dna viene duplicata durante il processo di divisione cellulare, che ogni giorno avviene milioni di volte. Ad arginare questo vero e proprio caos molecolare c’è il kit di «pronto soccorso» che si trova all’interno delle cellule e ai tre ricercatori premiati con il Nobel va il merito di aver «aperto la cassetta degli attrezzi», individuando i principali meccanismi molecolari con cui le cellule riparano il Dna.

È stata una scoperta rivoluzionaria perchè fino all’inizio degli anni ‘70 non si sospettava neppure che il mondo delle cellule fosse così movimentato e caotico. Anzi, c’era la convinzione che il Dna fosse una molecola molto stabile. È stato Lindal a dimostrare il contrario e, dopo di lui, Sancar e Modrich hanno descritto i primi meccanismi di riparazione. In questo modo hanno aperto la strada a nuove cure contro i tumori: i meccanismi di riparazione cellulare possono quindi diventare nuovi possibili bersagli per sconfiggere il cancro.

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