Sottosegretari indagati restano in carica

Nel mirino di M5S è finito il Pd per la nomina a sottosegretaria alla Cultura della sarda Francesca Barracciu, indagata per peculato nell'ambito di un'inchiesta sull'uso illecito dei fondi destinati ai gruppi regionali. Ma, oltre a lei, in carica ci sono altri tre indagati: i sottosegretari Umberto Del Basso de Caro e Vito De Filippo e il viceministro Filippo Bubbico, tutti in quota Pd. Ebbene, i quattro potranno restare nel governo, almeno per ora. Lo ha detto la ministra per i Rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi (in foto)  Il blog di Giorgia Cardini

boschiROMA - Le dimissioni da sottosegretario alle Infrasfrutture del senatore di Ncd Antonio Gentile, accusato (ma non indagato) per pressioni esercitate sull'Ora della Calabria al fine di  evitare la pubblicazione di un articolo relativo al figlio indagato, non hanno chiuso le polemiche sulla composizione del governo Renzi. 
 
Nel mirino di M5S è finito il Pd per la nomina a sottosegretaria alla Cultura della sarda Francesca Barracciu, indagata per peculato nell'ambito di un'inchiesta sull'uso illecito dei fondi destinati ai gruppi regionali. Ma, oltre a lei, in carica ci sono altri tre indagati: i sottosegretari Umberto Del Basso de Caro e Vito De Filippo (Trasporti e Salute) e il viceministro Filippo Bubbico (Interno), tutti in quota Pd. 
 
Ebbene, i quattro potranno restare nel governo, almeno per ora. Lo ha detto la ministra per i Rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi (in foto), rispondendo all'interrogazione presentata da M5S: «La sottosegretaria Barracciu risulta iscritta nel registro degli indagati. Ma il governo non chiede le dimissioni di ministri e sottosegretari sulla base di un avviso di garanzia». E questo perché la Costituzione «contempla il principio fondamentale della presunzione di innocenza; l'avviso di garanzia è un atto dovuto a tutela dell'indagato e non un'anticipazione della condanna». Dunque, ha specificato Boschi, il governo valuterà solo all'esito dell'inchiesta se chiederne le dimissioni. 
Una blindatura degli indagati Pd che suscita «rispetto» in Angelino Alfano, ma perplessità nel partito di Renzi. Rosi Bindi ricorda polemicamente: «L'anno scorso gli indagati non li candidavamo, oggi li mettiamo sl governo».

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