La piscina di Pergine, una bella sorpresa

La lettera al direttore

La piscina di Pergine, una bella sorpresa

La chiusura delle piscine attive (?) nella città di Trento (Gardolo, Fogazzaro, Madonna Bianca) gestite da Asis dal pomeriggio di martedì 25 febbraio al primo pomeriggio di lunedì 2 marzo (chissà poi perché riaperta solo dalle 13 anziché dal mattino) ha permesso a molti nuotatori abituali di queste strutture sportive cittadine, di conoscere degli altri impianti natatori (regolarmente aperti la scorsa settimana) anche perché nessuna disposizione nazionale e/o provinciale ne vietava la chiusura a seguito dell’epidemia Covid-19. Piscine quindi sempre aperte a Riva del Garda, Rovereto, Borgo Valsugana, Levico Terme e Pergine Valsugana, con un’ottima presenza di nuotatori amatoriali e di atleti agonisti. Nel mio caso, quale abbonato annuale da molte stagioni all’Asis, ho dovuto ripiegare, come molti altri nuotatori, recandomi all’impianto di Pergine Valsugana, gestito dalla Rari Nantes Valsugana-Water Way. Ciò mi ha fatto piacevolmente scoprire degli orari molto più ampi (dalle 6 alle 22 ed aperti anche a Capodanno e nei pomeriggi di Natale e Pasqua) rispetto a quelli offerti dall’Asis. Oltre a questo ho potuto apprezzare il servizio dell’accettazione-cassa a dir poco cordiale e professionale. L’addetta, infatti, gestisce contemporaneamente anche il bar; il punto di ristoro gastronomico; la vendita delle attrezzature da nuoto; la gestione del centro spa wellness con idromassaggio, sauna, bagno turco, angolo riposo (all’Asis inesistente) e i molteplici corsi di nuoto e/o ginnastica in acqua. Quindi auspicando che anche l’Asis adegui i propri orari ed i servizi complementari ai propri utenti, con l’occasione mi complimento con il personale della Rari Nantes Valsugana e per i loro servizi a dir poco eccezionali.

Roberto Franceschini


Ogni situazione di crisi produce novità


Ogni giorno, non solo leggendo le vostre lettere, scopro come ogni situazione di crisi produca novità e scoperte spesso interessanti. Sembra magari una piccola cosa, quella di cui parla lei. Ma è invece emblematica, perché è una chiave per aprire - e in un certo senso scardinare - la serratura delle nostre abitudini, la porta dei nostri pregiudizi. Nello specifico, lei ha scoperto altri modi di declinare un’offerta, ma ha fatto di più: ha allargato e alzato lo sguardo. A questo punto è interessante capire come si muoverà da domani in poi, quanto queste novità incideranno su quelle che forse non chiameremo nemmeno più le sue abitudini, ma i suoi nuovi approcci ad una realtà che improvvisamente è cambiata. Chissà quanti, in ambiti anche molto diversi fra loro, in questi giorni si saranno trovati di fronte a sorprese (più meno liete) a dir poco inattese.

a.faustini@ladige.it

comments powered by Disqus