Oggi l'addio a Renzo Gottardi Le ipotesi sull'incidente a Cimone

di Marica Viganò

Era molto prudente, Renzo Gottardi. Quando partiva per un'escursione in solitaria avvisava sempre la moglie e gli amici sull'itinerario che aveva intenzione di affrontare. Con sé portava sempre il gps. In passato, inoltre, aveva fatto parte per oltre dieci anni della Commissione sentieri della Sat. Proprio per questa sua attenzione e sensibilità al tema della sicurezza, la tragedia accaduta venerdì sopra Cimone lascia nell'incredulità i familiari e gli amici dell'uomo. 

Il funerale è stato celebrato questa mattina alle 10 a Vigo Cortesano. Non è chiaro se l'uomo, 65 anni, abbia perso l'equilibrio per aver appoggiato male un piede o se la caduta sia stata causata da un malore: scivolato per oltre un centinaio di metri, è stato trovato senza vita all'1.30 di notte in località Brenzi. 

A casa, a Cortesano, c'era la moglie Maria Luisa ad attenderlo. Il giro non era né particolarmente difficile, né lungo. L'uomo aveva detto di voler raggiungere Cima Pagano, a quota 1.300 metri. 

«Sarebbe dovuto rientrare a casa a metà pomeriggio. La moglie aveva provato a mettersi in contatto con lui, ma il cellulare risultava staccato» racconta l'amico Claudio Rensi , ex presidente della Sat di Cognola, che sabato pomeriggio nella camera mortuaria del cimitero ha incontrato la moglie dell'escursionista scomparso. Può capitare in montagna di trovarsi in luoghi in cui non c'è campo, così come è possibile attardarsi. È all'ora di cena che la moglie si è rivolta al cognato, Patrizio Gottardi, fratello di Renzo, pure lui appassionato di montagna e membro della Sat.

L'uomo ha dato l'allarme e sopra Aldeno, in località Pianezze dove è stato trovato il furgone dell'escursionista, sono iniziate le ricerche. «Quando partiva solo, oltre a lasciare scritto l'itinerario, spesso mandava anche a me un messaggio, a volte con una foto, per informarmi sul luogo in cui si trovava - prosegue Rensi - Tante volte siamo andati insieme in montagna. A Renzo piaceva soprattutto il trekking». La zona in cui è avvenuta la disgrazia non è curata direttamente dalla Sat.

«Sono sentieri di cacciatori, sentieri che ci sono da sempre, non segnalati da noi - spiega Ennio Daldoss della Sat di Aldeno, che per molti anni ha lavorato con Gottardi nella Commissione sentieri - Ci si arriva da una strada forestale che è sempre aperta per noi di Aldeno che abbiamo il permesso. Lì si lascia l'auto e si prosegue a piedi. Forse domani (oggi per chi legge, ndr) andrò nel punto in cui è scivolato Renzo. Anche suo fratello ha chiesto di poter vedere il luogo in cui si è verificata la tragedia». 

«Renzo era prudente, giudizioso, conosceva la montagna - aggiunge l'amico Franco Gioppi , che in passato ha fatto parte con l'escursionista scomparso della Commissione sentieri della Sat - Sono davvero dispiaciuto. Siamo andati in montagna diverse volte insieme, l'ho conosciuto sia come appassionato di montagna che come funzionario del Comune di Trento. Renzo era davvero una persona eccezionale». Lascia la moglie Maria Luisa, la figlia Valentina che l'aveva reso da poco nonno di una bellissima bimba, e il fratello Patrizio. 

La cerimonia è stata celebrata alle 10 nella chiesa parrocchiale di Vigo Meano.

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