I trentini amano la biblioteca Crescono gli investimenti

Se, da una parte, le librerie chiudono o si spostano (vedi Paoline e Disertori, per restare alle notizie delle ultime settimane), dall'altra la biblioteca comunale cresce, in ogni senso. Le due notizie sono in qualche modo correlate e rappresentano un inequivocabile segno dei tempi che cambiano e in parte anche della crisi? Forse non del tutto, ma metterle a confronto è inevitabile. 

La giunta di Trento ha approvato e presentato ieri la Carta dei servizi della Biblioteca comunale. E tutti i numeri hanno un bel segno più davanti. Che, di questi tempi, è già un bel passo in avanti. Un trentino su tre (36.207 persone) è iscritto al sistema bibliotecario della città e ogni anno prende in prestito circa dieci libri (il totale dei documenti offerti l'anno scorso, infatti, è stato di 393.071, tra libri ed ebook). Numeri, magari freddi, che però danno l'idea di quanto i cittadini apprezzino il servizio e siano appassionati di lettura. Il numero dei prestiti, in realtà, è in leggero calo rispetto agli ultimi anni, ma la spiegazione è presto data: il download digitale. Di fronte a questo tipo di dati il Comune non può che investire.

E infatti nel 2014 la cifra prelevata dalle casse per l'acquisto di nuovi libri (in formato cartaceo e digitale), riviste, cd, dvd e testi in lingua straniera è stata di quasi duecentomila euro (192.890). «Una spesa che, nonostante crisi e tagli vari è rimasta sostanzialmente invariata negli ultimi anni», dice con orgoglio l'assessore Andrea Robol. Insomma, ai trentini piace leggere e il Comune continua a investire nel proprio sistema bibliotecario. Il patrimonio a disposizione degli utenti è di oltre ottocentomila documenti e, grazie anche a MediaLibraryonLine, la rete nazionale di prestiti e download digitali alla quale la Provincia aderisce, il numero è destinato ad aumentare quasi quotidianamente. «Ogni anno sugli scaffali, sia «fisici» sia virtuali, arrivano circa 15mila nuovi documenti per integrare il già vasto patrimonio esistente», sottolinea Robol.

Le novità maggiori per quanto riguarda il sistema bibliotecario trentino sono due: una, appunto, riguarda il digitale. La seconda riguarda le sedi. A Povo e Gardolo sono stati recentemente effettuati grossi investimenti per migliorare le strutture: 391.344 euro spesi a Povo nel 2011 e 676.552 a Gardolo nel 2008. Ma l'investimento maggiore vedrà la luce tra poco più di mese: la palazzina Liberty in piazza Dante (2 milioni e 200 mila euro di lavori) aprirà i battenti a novembre e ospiterà la nuova biblioteca giovanile, con volumi dedicati esclusivamente a bambini e ragazzi. Oltre alla sede centrale, quindi, ci sarà una sede dedicata ai più piccoli che si aggiunge alle dieci periferiche esistenti (Argentario, Clarina, Gardolo, Madonna Bianca, Mattarello, Meano, Povo, Ravina, Sopramonte e Villazzano), ai sette punti di prestito (Cadine, Martignano, Montevaccino, Romagnano, ospedale Santa Chiara e piscine di Gardolo e lido Manazzon) e alle undici fermate del Bibliobus (S. Giuseppe, Cristo Re, Vela, Sardagna, Solteri, Magnete, Canova, Spini di Gardolo, Baselga del Bondone, Vigolo Baselga e Valsorda).

Tornando al digitale, la Provincia ha aderito alla vasta rete di prestito digitale attraverso MediaLibraryonLine, la prima rete italiana di biblioteche pubbliche che consente la consultazione o il download di ebook, musica e video. Diciottomila persone sono iscritte a livello provinciale e possono accedere comodamente seduti sul proprio divano di casa agli undicimila ebook a disposizione.

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