Il Comune pensa a come bruciare 40 cani smarriti

Costerà circa 500 euro al Comune di Trento bruciare le carcasse degli animali domestici (si stima che saranno 40) il cui proprietario non si possa individuare perché il cane è sprovvisto di un chip o non è comunque registrato. Lo si desume da una determinazione che spiega come «considerato che ad esclusione degli animali selvatici, per cui sussistono le competenze delle locali sezioni cacciatori, è necessario provvedere allo smaltimento degli animali di media e piccola taglia quali cani e gatti e animali da reddito non attribuibili nella proprietà per impossibilità dell’identificazione con microchip o altro modo di riconoscimento».

Per questo il Comune ha deciso di «autorizzare la spesa di 500 euro per lo smaltimento di carcasse di animali non selvatici, rinvenute su aree pubbliche, dei quali non sia possibile risalire all’identificazione del proprietario oltre che di carcasse di cani deceduti presso il canile comunale».

Per lo smaltimento il Comune ha deciso di «avvalersi della ditta Vialo Trade srl con sede a Lavis» e di individuare nel personale incaricato dalla Lega nazionale per la difesa del cane e nei Vigili del Fuoco Volontari o permanenti chi può recuperare e conferire presso la Vialo le carcasse di animali non selvatici.

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