Ambiente / Sci

Allargamento della pista Poza Vecia a Campiglio: il no di venti associazioni ambientaliste

Le Funivie vogliono aumentarne la pendenza, saranno sacrificati 2,7 ettari di bosco fra Grosté e Campo Carlomagno: le ragioni del «no»

CAMPIGLIO. Una ventina di associazioni e movimenti ambientalisti per la difesa della montagna e dei beni comuni del Trentino sono contrari alla proposta della società Funivie Madonna di Campiglio spa di sistemazione e allargamento della pista Poza Vecia.

«Abbiamo marciato assieme in più di venti sigle e oltre 200 persone in Panarotta poco più di un mese fa: i punti di raccordo su cui ci siamo incontrati per la difesa della montagna della Valsugana, ci spingono a parlare unitamente anche contro lo scempio proposto nelle Dolomiti di Brenta in Val Rendena. La pista Poza Vecia è una pista blu che da decenni consente a migliaia di sciatori di rientrare dall'area sciistica del Grostè verso il valico di Campo Carlo Magno», scrivono le associazioni in una nota. «Data la poca pendenza, la pista impone una bassa velocità agli sciatori che, anzi, devono aiutarsi in qualche punto con le racchette per proseguire: non un inconveniente, ma un pregio che consente di ammirare il bellissimo bosco che la pista attraversa, senza creare alcun problema di sicurezza. L'idea della società che gestisce le funivie è quella di allargare la pista, aumentandone oltretutto la pendenza con importanti lavori di movimentazione di terra e sacrificando 2,7 ettari di bosco che in parte rientrano nell'area protetta del Parco Naturale Adamello Brenta. Ad ovest della pista è inoltre presente una sorgente idropotabile che potrebbe essere compromessa dalle opere. Il terzo obiettivo dell'intervento è infine quello di installare un impianto di innevamento artificiale, oggi assente. Numerosi studi ormai certificano il calo di precipitazioni nevose sotto i 2000 metri: nonostante questo, in tutta Italia l'unica azione di adattamento prevista è la costruzione di impianti di innevamento artificiale, peraltro sussidiati da ingenti finanziamenti pubblici», si legge ancora nella nota.

comments powered by Disqus