Montagna / L'operazione

Gran lavoro sull'Adamello per gli artificieri delle truppe alpine: neutralizzati numerosi ordigni bellici

Il Secondo reggimento genio guastatori di Trento, con il supporto di varie altre realtà, è impegnato da lunedì scorso in un intervento possibile solamente quando lo scioglimento di neve e ghiaccio permette un'efficace ricerca dei residuati del Primo conflitto mondiale

GALLERY La bonifica sull'Adamello: recuperati centinaia di ordigni della Grande Guerra

TRENTO. Sono numerosi i residuati bellici della Grande Guerra, anche inesplosi, ritrovati e neutralizzati dal personale del Secondo reggimento genio guastatori dell’Esercito, che è impegnato da lunedì scorso nell’operazione "Adamello 2023".

Si tratta, spiega una nota del Comando truppe alpine, di una delicata attività di bonifica che vede gli artificieri impegnati nella ricerca di superficie, raccolta e successiva neutralizzazione di numerosi proiettili d’artiglieria di medio e grosso calibro risalenti al Primo conflitto mondiale che, con il caldo estivo, stanno riaffiorando tra i 2.500 e i 3.000 metri di quota sul gruppo montuoso dell’Adamello, dove più di un secolo.

Il Secondo reggimento genio guastatori di Trento è un’unità delle truppe alpine specializzata per operare anche in ghiacciaio e in alta montagna: da diversi anni in estate è impegnata sui gruppi montuosi dell’Adamello e del Brenta nella ricerca e bonifica di residuati bellici.

La bonifica sui ghiacci dell'Adamello: recuperati centinaia di ordigni della Grande Guerra

Il 2° Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito è impegnato da lunedì scorso nell’operazione "Adamello 2023", delicata attività di bonifica che vede gli artificieri delle Truppe Alpine impegnati nella ricerca di superficie, raccolta e successiva neutralizzazione di numerosi proiettili d’artiglieria di medio e grosso calibro risalenti al primo conflitto mondiale che, con il caldo estivo, stanno riaffiorando tra i 2.500 e i 3.000 metri di quota sul gruppo montuoso dell’Adamello.

"Questa attività - spiega ancora la nota - è possibile solamente quando lo scioglimento delle nevi e del ghiaccio permette un'efficace ricerca degli ordigni che, dopo oltre un secolo di valanghe e movimenti glaciali, oggi riaffiorano sparsi su superfici molto ampie e particolarmente impervie. Nel corso di due anni di ricerche sono stati raccolti e distrutti circa 1000 ordigni.

Per effettuare il solo brillamento dei 900 proiettili recuperati nell’estate del 2022 è stato necessario circa un mese di attività presso una vicina cava idonea.

Un’attività impegnativa in termini di personale che vede infatti coinvolti insieme agli artificieri delle truppe alpine, anche alcuni elicotteri del 4° Reggimento Altair dell’Aviazione dell’Esercito, personale del Soccorso Alpino dei Carabinieri, ulteriori elicotteri messi a disposizione dalla Provincia autonoma di Trento, la Società alpinisti tridentini e il Corpo militare della Croce rossa italiana".

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