Il dramma

Addio a Giovanni Andriano, carabiniere innamorato della montagna. La moglie: «Ti amerò per sempre»

Appassionato di montagna, si era trasferito con la moglie in Val Gardena, dove vivevano con il figlio Sergio di cinque anni. A loro, Andriano aveva dedicato due vie ferrate
LA TRAGEDIA L'esercitazione in val Gardena
LA LOTTA In rianimazione
IL LUTTO Tre giorni dopo l'incidente

VAL GARDENA. Non ce l’ha fatta Giovanni Andriano, maresciallo di 49 anni travolto martedì 10 gennaio da una valanga in Val Gardena e rimasto sepolto sotto tre metri di neve. Era stato rianimato sul posto, la temperatura corporea era scesa a 25 gradi: trasportato d’urgenza all’ospedale San Maurizio di Bolzano, è deceduto nelle scorse ore. Lascia la moglie Angela e il figlio Sergio, di soli cinque anni

Nato a Torino, aveva girato il mondo per lavoro, prima di approdare nella «bellissima Val Gardena», come scrisse sul suo sito web «Emozioni Alpine», una vera e propria guida di montagna per appassionati. Lì, viveva dal 2015 con la compagna di vita ed avventure Angela e il loro piccolo Sergio. Era un "cercatore di sogni", come amava descriversi.

Guida Alpina «UIAGM» e Istruttore scelto militare di Alpinismo, Andriano era formatore presso il Centro di Addestramento Alpino dei Carabinieri in Selva di Val Gardena. La passione per la montagna emerge in ogni singola parola che accompagna le scalate immortalate e descritte nella guida online.

Tra le «prime salite», anche la «via Angela», aperta con l’amico Marco Bozzetta, sulla parete est del Campanile Gardeccia (dirupi di Larsec, Gruppo del Cantinaccio) in Dolomiti. Una parete poco visibile, perché incassata nel grande canalone che divide il Campanile dallo Zoccolo della Selvaggia. È dedicata alla moglie Angela, «la via è stata dedicata ad Angela Benvenuti, mia compagna di vita» scrisse sul web. Proprio Angela, nelle scorse ore, lo ha salutato con una dedica via Facebook, anche a fronte delle numerose persone che le hanno scritto messaggi di sostegno e vicinanza: «Ti amerò per sempre!»

Nel maggio 2020, anche una ferrata dedicata al figlio Sergio: «dal basso una nuova via d’arrampicata sulla parete Sud Ovest dello Steviola in Vallunga, Val Gardena, Dolomiti. A darmi una mano ad aprire la via sono stati Freddi Torresani, Michela Galimberti, Damiano Cicinelli e Pius Senoner».

Un tracciato nato dopo un’attenta valutazione, come raccontò online: «Tutte le mattine da Ortisei dovevo recarmi a Selva di Val Gardena per lavoro e passando sotto a quella parete, caratterizzata da un enorme buco centrale, pensavo che vi era ancora la possibilità di aprire una nuova via dopo quella aperta da Florian Grosserubatscher ed Armin Senoner due anni prima. Purtroppo finito il Lockdown il meteo è cambiato. Pioveva spesso e la parete rimaneva parecchio bagnata e così i suoi buchi. Ciò mi costrinse a salire più volte le corde fisse nei diversi giorni che ho impiegato per aprire la via».

Così è nata “Libertà per Sergio”: «Libertà ovviamente dopo il brutto periodo passato ma anche dall’ossessione di finire la via che per via del meteo dovevo sempre interrompere e Sergio… va beh… Sergio è mio figlio di due anni e mezzo - scrisse nella primavera 2020 - l’itinerario é ben attrezzato con fix da 10mm ed è ideale nelle mezze stagioni o con tempo incerto. Tuttavia la mattina può risultare bagnata. Sale una linea indipendente a sinistra di Via Elia di Florian Grossrubatscher e Armin Senoner, e a destra di No Limit».

Tra le varie pubblicazioni, le indicazioni per affrontare le Dolomiti in sicurezza e con coscienziosità, ma anche i racconti e le peculiarità dello sci rapido e dell’ice climb, l’arrampicata sulle cascate ghiacciate. Il cordoglio per la scomparsa di Giovanni Andriano sta travolgendo dal pomeriggio di oggi, venerdì 13 gennaio, le piattaforme social. 

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