Montagna / Interventi

Ecco come la Sat ha fatto rinascere i sentieri dopo i disastri di Vaia

Ripristinati quasi 1500 chilometri danneggiati due anni fa dalla spaventosa tempesta.  Tarcisio Deflorian: nove vie ancora chiuse, ma entro l'anno totale riapertura, la pandemia ci ha rallentato. Ora l'impegno anche per migliorare la Translagorai, la traversata dell'intera catena, dalla Panarotta a passo Rolle
LE IMMAGINI Vaia, la tempesta che ha segnato il Trentino
IL LIBRO "Il monito della Ninfea": Cason e Nardelli su Vaia a e una svolta ecologica necessaria

 

di Fabrizio Torchio

TRENTO. Alla fine del 2020, nel Trentino erano rimasti da sistemare circa 155 chilometri di sentieri della rete Sat, danneggiati dai disastrosi effetti di "Vaia".

Il grande lavoro di ripristino dei 300 sentieri resi inagibili, in parte o in toto, dalla tempesta di fine 2018 (per uno sviluppo di 1.610 chilometri) ha permesso di ridurre a 9 il numero dei sentieri ancora chiusi e ad una cinquantina il numero di quelli con tratti danneggiati più o meno lunghi, in gran parte nella zona del Lagorai e in particolare attorno a Moena, Predazzo e alla conca del Primiero.

Per quest'anno, il programma di interventi della Commissione Sentieri della Sat prevede la loro totale riapertura, oltre ad interventi sul Sentiero Italia, su vie ferrate e su altri percorsi.

Ma, così come è accaduto lo scorso anno, a complicare le azioni di recupero c'è la pandemia.

«L'obiettivo per il 2021 - spiega Tarcisio Deflorian, presidente della Commissione Sentieri Sat - è di riaprire tutti i sentieri chiedendo la collaborazione anche del Servizio Foreste e del Servizio per il sostegno Occupazionale e la Valorizzazione ambientale della Provincia, un aiuto importante che c'è già stato nel 2019 e nel 2020. Il ripristino comporta spesso il dover districare le matasse degli schianti - osserva Deflorian - e richiede la professionalità e l'attrezzatura delle squadre appositamente preparate. L'anno scorso avremmo voluto partire presto con gli interventi, ma a causa della pandemia abbiamo avuto l'ok solo il 29 maggio, per cui si è lavorato da giugno al 10 ottobre. Quest'anno eravamo pronti a partire a metà marzo, ma con il Trentino in zona arancione il controllo e la manutenzione si potevano fare solo in modo individuale, per cui abbiamo richiesto una deroga alla Provincia e contiamo sulla ragionevolezza della norma. Speriamo di non dover tornare a fare le corse».

L'impegno maggiore del programma del 2021 riguarda la Translagorai, ossia i sentieri che permettono la traversata dell'intera catena del Lagorai, dalla Panarotta a Passo Rolle: «Abbiamo previsto degli interventi migliorativi sui sentieri che fanno parte della Translagorai - spiega Deflorian - compresa la sistemazione del fondo di diverse tratte del tracciato, oltre alla progettazione della segnaletica nuova in funzione dei posti tappa. Il programma - continua il presidente - prevede poi il miglioramento della segnaletica trentina del Sentiero Italia che è stato rilanciato dal Cai a livello nazionale. Abbiamo preparato la segnaletica verticale che sostituirà quella vecchia e previsto una modifica al tracciato in alta Val di Non, fra Rumo e Fondo, spostando il più possibile il percorso su sentiero dalle strade forestali o dalla viabilità ordinaria.

Inoltre ci siamo accordati con il Cai di Arabba (Belluno) per prendere in carico, fino al confine di provincia, il tratto di Sentiero Italia che dal Rifugio Castiglioni alla Fedaia va verso Passo Padon».

Due gli interventi previsti sulle ferrate: «Abbiamo in programma il rifacimento della Via ferrata dell'Amicizia a Riva del Garda, ma per farlo dovremo attendere la conclusione dei lavori di costruzione del vallo tomo a monte della Capanna Santa Barbara. Verrà rifatta anche la Via ferrata "Gerardo Sega" ad Avio. In programma c'è anche un intervento straordinario sul sentiero che sale al Rifugio Vioz».

Visto il successo della collana di guide ai sentieri "... per sentieri e luoghi sui monti del Trentino" è prevista la riedizione del volume 1, dedicato alle Prealpi trentine orientali, ormai esaurito. «In programma - conclude Deflorian - c'è poi un progetto di monitoraggio della frequentazione dei sentieri, basato su uno studio del 2020. Sono stati scelti gli strumenti, già utilizzati anche dal Parco dello Stelvio e dall'Apt Brenta Paganella: dopo le sperimentazioni effettuate su due sentieri del Monte Calisio, quest'anno abbiamo in progetto, se troviamo il finanziamento, altre 30 stazioni di monitoraggio, alle quali si aggiungeranno 20 stazioni nel 2022, così da arrivare a 50 stazioni a regime, suddivise per aree, quote e tipi di sentiero».

La Sat gestisce complessivamente 865 sentieri alpini, 120 sentieri alpini attrezzati e 70 vie ferrate, per un totale di 1055 sentieri che si estendono complessivamente per 5.525 chilometri.

comments powered by Disqus