Sviluppo sostenibile le ricette al Festival 000000

Si è chiuso con un incontro pubblico il Festival dello sviluppo sostenibile di Asvis (Alleanza per lo sviluppo sostenibile), promosso dal Museo della scienza di Trento (Muse) per discutere del ruolo degli enti museali nella salvaguardia dell'ambiente.

L'incontro, dedicato all'Agenda di sviluppo sostenibile per il Trentino 2030, si proponeva di fare il punto sul percorso partecipativo per l'elaborazione del documento provinciale, iniziato lo scorso marzo e rallentato a causa della pandemia. All'iniziativa hanno preso parte una trentina di giovani, che si sono confrontati sui diversi aspetti della sostenibilità ambientale ed ecologica, della conversione delle fonti energetiche e dell'economia circolare, oltre alla tutela dell'ambiente e delle risorse naturali, quali acqua e paesaggio.

«In questo periodo - ha commentato Claudio Ferrari, dirigente del Settore informazione, formazione ed educazione ambientale dell'Agenzia provinciale per l'ambiente - abbiamo potuto constatare come la percezione delle persone nei confronti dei temi ambientali sia aumentata considerevolmente. Possiamo parlare di un risveglio dell'opinione pubblica sul tema, che lascia ben sperare per il futuro. Fa piacere, poi, constatare la sensibilità delle nuove generazioni, che saranno chiamate a essere protagoniste delle riforme verso una maggiore sostenibilità ambientale».

Come ricordato nel corso dell'evento, il percorso partecipativo per l'elaborazione dell'Agenda vede la partecipazione di circa 500 persone, che a titolo gratuito hanno dato la propria disponibilità a contribuire alla definizione delle proposte per diminuire l'impatto delle attività antropiche sul territorio provinciale. Gli studenti dell'ateneo locale, invece, hanno assicurato il proprio contributo attraverso la predisposizione di quattro tavoli di discussione, dedicati rispettivamente a parità di genere, nomina circolare, turismo sostenibile e responsabilità sociale e d'impresa.
«Confrontarci sulla sostenibilità - ha precisato il direttore del Muse Michele Lanzinger - significa creare una rete di soggetti attivi su di un tema di interesse generale, che non riguarda solo il Muse quale ente divulgativo e di ricerca naturalistica. Il ruolo delle istituzioni culturali è fondamentale, e in questo senso collaboreremo con condizione con la Provincia per l'elaborazione dell'Agenda 2030».

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