L'assalto ai corsi d'acqua trentini Rinasce il Comitato per difenderli

Nove tra associazioni e comitati ambientalisti hanno deciso di ricostituire il Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino, fondato nel 1996.

Vi aderiscono Amici della Sarca, Associazione per il Wwf Trentino, Canoa Club Trento, Comitato permanente per la difesa del fiume Noce, Federazione dei pescatori trentini, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness, Salvarnò.

«Oggi, purtroppo - si legge in una nota - decisioni politiche adottate senza confronti preventivi con tutti i portatori d’interesse mettono a rischio la salute dei corsi d’acqua trentini, ma anche la pratica della pesca e degli sport fluviali».

Il rilancio della lotta politica segue una fase nella quale in alcune vallate del Trentino sono sorti comitati spontanei in difesa dei corsi d'acqua finiti al centro di attenzioni molto forti da parte di società pèubbliche e private allo scopo di costruire centrali idroelettriche e di ottenere i conseguenti incentivi finanziari dallo Stato.

Nei giorni scorsi un nuovo allarme è stato lanciato, per esempio, in relazione alle condizioni in cui versa il torrente Fersina nella zona di Pergine.

Da anni la questione dell'ipersfruttamento idroelettrico dei corsi d'acqua dolomitici è al centro di un forte mobilitazione nella vicina provincia di Belluno, dove fra l'altro è stata fermata la realizzazione già avviata di una centrale sul torrente Mis, corso d'acqua che nasce in Trentino, nella zona di passo Cereda e prosegue nel Bellunese, nella valle del Mis, diventata il simbolo di questa lotta che unisce numerose realtà organizzate, molti cittadini e anche le categorie economiche preoccupate per i riflessi negativi che lo svuotamento dei corsi d'acqua (cui contribuisce anche l'impiego irriguo fuori provincia, nelle zone di pianura) produce sull'offerta turistica.

Per adesioni al Comitato trentino da parte di cittadini, gruppi, comitati, associazioni: comitatoacquetrentino@gmail.com.

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