Io biker di 16 anni amo la montagna

Rispondendo ad un intervento di Franco De Battaglia sul tema sentieri e mountain bike (leggi), Davide Battisti, biker 16enne di Vezzano, in una lettera all'Adige spezza una lancia a favore di chi pratica il suo sport.

«Ho 16 anni e sono un biker. Pratico sia il downhill che l'enduro mtb (disciplina dove si pedala per «guadagnarsi» la discesa), e ritengo che le sue idee riguardo a questi sport non siano del tutto esatte. In parole povere ha detto che se la Sat non curasse più i sentieri, verrebbero lasciati andare e pian piano nel corso del tempo essi andrebbero a scomparire. Probabilmente dice questo per quanto riguarda la sua esperienza sul campo (non la conosco e non conosco la sua zona di provenienza, ma immagino, da quanto scrive, lei abbia una grande cura dei sentieri e dedichi molto tempo alla loro manutenzione, cosa che mi fa molto piacere). Le dirò infatti che se non fosse per noi biker «distruggi sentieri», il sentiero principale che collega Lagolo a Vezzano (sentiero per l'appunto della Sat) non sarebbe percorribile neanche coi cingolati. Siamo di fatto noi a prendercene cura, pulire dalle foglie, dagli alberi caduti e dalla sporcizia lasciata da qualche pedone poco responsabile.

La montagna è un bene comune, uno spazio libero dove si dovrebbe poter esercitare la disciplina che più si ama, e io vedo possibile un futuro di convivenza e fratellanza tra biker e pedoni. Aprire la mente è l'unica possibilità di andare avanti in un mondo che di questo passo, avanti non ci va proprio, quindi non si chiuda nel suo pensiero di odio nei nostri confronti, e anzi, impari ad amare anche gli sport che non pratica. Solo così si potrà condividere appieno quello che è la montagna e quelli che sono i suoi benefici.

Provi a non vederci più come persone arroganti per la velocità con cui percorriamo i sentieri, e anzi, tenti di immaginare la sensazione di libertà che si prova a praticare questi sport. Libertà che noi giovani, grazie alla società nella quale ci troviamo, non riusciamo più a vedere in niente. Lo ammetta che la montagna è bella anche con due ruote sotto i piedi, mi faccia questo favore».

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